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Giovedì, 25 Aprile 2024
CIPRO / Cipro

Un comunista alla guida dell'Europa

Christofias ha inaugurato il semestre di presidenza Ue di Cipro, ma Nicosia guarda alla Russia per affrontare la crisi e sfuggire alle misure di austerità della Troika

“Non farò la rivoluzione, non vi preoccupate”. Con queste parole si è rivolto al Parlamento europeo Demetris Christofias, il premier comunista che ieri ha inaugurato ufficialmente il semestre di presidenza cipriota dell'Unione.

Ma nonostante questa rassicurazione probabilmente qualcuno un sobbalzo l'avrà avuto, soprattutto al pensiero degli stretti rapporti, anche in ambito economico, che Nicosia intrattiene con il governo di Mosca. “Saranno la vita e la gente a dire se sono l'ultimo comunista di Europa” ha scherzato il premier con i giornalisti, come riferisce l'Ansa

Una serie di avvenimenti importanti sembrano segnare la vita politica del presidente cipriota. Christofias ha ricevuto questa carica proprio nel 2008, quando il suo Paese ha adottato la moneta unica europea, ed ora si trova a ricoprire la presidenza semestrale dell'Unione proprio mentre l'Europa, e la stessa Nicosia, sono scosse da una crisi economica che secondo alcuni potrebbe portare alla fine dell'Euro.  

Un presidente europeo che guarda a Mosca - Nonostante i problemi che affliggono il suo Paese, Christofias non sembra intenzionato ad assumere la stessa medicina che la Troika ha somministrato ai greci. Nicosia sta infatti cercando di far valere i suoi ottimi rapporti con Mosca, che già l'anno scorso gli aveva erogato un prestito di circa 2,5 miliardi di euro. Il presidente cipriota spera così di non dover sottostare a quelle misure di austerità già imposte ad Atene.

“Non bisogna avere pregiudizi. La Russia di oggi non e' piu' l'Unione sovietica” ha spiegato Christofias. “Se le loro condizioni saranno accettabili, perche' no? Quelle dell'Ue potrebbero essere piu' dure. Speriamo in una risposta positiva da Mosca”. Il ministro dell'Economia Vassos Sharly ha infatti sottolienato come Cipro abbia risentito della crisi greca, affermando che nel caso di Nicosia non si tratta di una crisi del debito sovrano ma del sistema bancario. 

Fmi ed Eu come “potenze coloniali” - Secondo alcuni analisti, Nicosia potrebbe chiedere all'Unione i soldi per ricapitalizzare le banche, rivolgendosi invece alla Russia per ottenere i fondi necessari a ridare ossigeno all'economia. 

Sembra che Mosca sia disposta ad aiutare Cipro in maniera totalmente disinteressata. “Siamo grati alla Russia per il suo continuo sostegno e per non averci chiesto niente in cambio”, ha infatti detto Christofias, come riporta il Telegraph. Il presidente ha colto l'occasione per criticare l'Unione e il Fondo Moneratio Internazionale, accusate di comportarsi nei confronti di Atene come una “potenza coloniale”.  

Questo suo atteggiamento ha però creato qualche malumore. “L'unico formaggio gratuito è quello che si trova nella trappola per topi”, avrebbe detto un diplomatico olandese, storcendo il naso di fronte alle dichiarazioni di Christofias. 

La presidenza di Nicosia ha riportato a galla le tensioni diplomatiche con Ankara. Il nord dell'isola è retto da un governo turco-cipriota, e il premier Recep Tayyip Erdogan ha già annunciato, come riporta il quotidiano francese Le Monde, che boicotterà la presidenza dell'Unione nei prossimi sei mesi, mantenendo però i rapporti con Consiglio, Commissione e Parlamento europei. 

(Foto: The Guardian)

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