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Giovedì, 25 Aprile 2024
EGITTO / Egitto

L'Egitto in mano ai militari: adesso il vero rischio è la guerra civile

Sospesa la costituzione, Morsi in "custodia preventiva". I vertici delle forze armate assicurano che la transizione sarà breve. Il grande rischio che corre il paese è la guerra civile: dopo l’esercito, i Fratelli musulmani sono l’unica forza organizzata di un certo rilievo

IL CAIRO (EGITTO) - Il colpo di stato è iniziato alle 18 di ieri. Il presidente egiziano Morsi è stato deposto dalll'esercito. Alcune centinaia di soldati si sono piazzati davanti al palazzo presidenziale per separare i manifestanti vicini ai Fratelli musulmani dagli oppositori. Le televisioni della Fratellanza sono state oscurate e nella notte sono stati arrestati i leader dei "Fratelli Musulmani", El Katatni e Al Bayoumi, insieme a 300 iscritti al partito islamista. In Piazza Tahrir festa con fuochi d'artificio.

L'Egitto volta pagina, stremato dalle pessime condizioni dell’economia e dalle politiche ultraconservatrici di Morsi, che hanno messo in allarme i generali dell'esercito.

Golpe in Egitto

RISCHIO GUERRA CIVILE - Il grande rischio che corre il paese è la guerra civile. Infatti dopo l’esercito, i Fratelli Musulmani sono l’unica forza organizzata di un certo rilievo, e mandarli via dal potere potrebbe non essere una passeggiata. La primavera araba non è morta con il colpo di stato. Senza la spinta popolare, i militari non avrebbero potuto agire. Ma L'Egitto ora deve dimostrare che non ha bisogno di "mamma esercito", se vuole diventare un paese liberale e democratico.

Video - E' golpe: esplode la festa in piazza Tahrir

MORSI - Mohamed Morsi nella notte è stato separato dai propri piu' stretti collaboratori, arrestati insieme a lui, e trasferito dal quartier generale al Cairo del corpo di elite della Guardia Repubblicana, dove era inizialmente stato trattenuto nel proprio ufficio agli arresti domiciliari, alla sede del ministero della Difesa: lo ha reso noto Gehad al-Haddad, esponente di punta dei Fratelli Musulmani cui fa capo lo stesso ormai ex presidente dell'Egitto nonchè figlio di Essam al-Haddad, portavoce e braccio destro di Morsi, anch'egli detenuto insieme, tra gli altri, a Saad al-Katatni e a Rashad Bayoumi, rispettivamente numero uno del Partito per la Liberta' e la Giustizia, braccio politico dei Fratelli Musulmani, e numero due dei vertici religiosi del movimento islamista, altri dirigenti del quale sono attualmente ricercati. I cellulari di tutti gli interessati sono stati confiscati, o comunque resi inutilizzabili.

Fonti delle Forze Armate in via riservata hanno confermato dal canto loro che Morsi si trova in "custodia preventiva", senza peraltro specificare dove, per i "preparativi finali": frase sibillina che sembrerebbe alludere all'ipotesi di un'incriminazione del'ex capo dello Stato per essere evaso di prigione durante la rivolta che nel febbraio 2011 condusse alla caduta del vecchio regime di Hosni Mubarak. L'arresto di Morsi è stato eseguito dopo che questi, malgrado fosse appena stato deposto dai militari per decreto, aveva lanciato al Paese un messaggio di sfida nei confronti dei golpisti, annunciando di considerarsi ancora in carica e di voler resistere. "A un certo punto quella sua retorica minacciosa abbiamo dovuto affrontarla", hanno commentato le fonti anonime. E poi: "Morsi è riuscito a creare inimicizia tra gli egiziani".

E' iniziato il colpo di Stato in Egitto

10 MORTI - Almeno 10 persone sarebbero morte in scontri tra manifestanti a favore e contro il deposto presidente Mohamed Morsi, ad Alessandria d'Egitto e in altre citta', secondo quanto riferito da media di Stato e da funzionari dei servizi di sicurezza. Una sparatoria, con lancio di sassi e mattoni, è scoppiata, secondo testimoni, durante gli scontri ad Alessandria. Secondo l'agenzia Mena, almeno tre persone sono morte. Cinquanta sarebbero rimaste ferite. Quattro persone sarebbero invece morte nella citta di Marsa Mathrout, nel nord del Paese, ha detto Il governatore Badr Tantawi ha riferito che i morti sarebbero stati sostenitori di Morsi. Altre tre persone sono morte nella citta' di Minya, nel sud.

Video: notte di scontri

S'infiamma l'Egitto, scontri e manifestazioni

Una breve sparatoria è risuonata nella notte nel cuore del Cairo, vicino a una moschea nei pressi della quale si erano concentrati un folto gruppo di sostenitori del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi: lo hanno riferito fonti dei Fratelli Musulmani, il movimento islamista cui Morsi fa capo, secondo cui ad aprire il fuoco sulla folla, o forse semplicemente in aria stando a una diversa versione fornita da alcuni testimoni oculari, sarebbero stati individui armati la cui identita' non è al momento stata accertata. Non è chiaro se vi siano state vittime, ma secondo le fonti islamiste almeno un manifestante sarebbe stato colpito. La zona non è piu' accessibile, giacchè l'Esercito l'aveva isolata con cordoni di sicurezza fin dell'annuncio del decreto con cui l'ex capo dello Stato è stato deposto e la Costituzione sospesa: i soldati hanno via via consentito ai dimostranti gia' presenti di allontanarsene, ma hanno impedito a chiunque di avvicinarvisi.

Alta tensione in Egitto, ultimatum a Morsi: "Vattene"

OBAMA - Nell'esprimere la "profonda preoccupazione" sua e degli Stati uniti per il colpo di stato con cui ieri è stato deposto il presidente Mohamed Morsi e la Costituzione sospesa, Barack Obama ha sollecitato "i militari egiziani ad agire rapidamente e responsabilmente per restituire il piu' presto possibile la piena autorita' a un governo civile democraticamente eletto". In quella che è stata la presa di posizione piu' dura dall'inizio della crisi in Egitto, dopo una lunga riunione di consultazione con i propri collaboratori piu' stretti, Obama ha inoltre intimato alle Forze Armate di astenersi da qualsiasi arresto arbitrario, e di tutelare i diritti di tutti i connazionali. Il capo della Casa Bianca non si è tuttavia spinto fino al punto di condannare esplicitamente il golpe e anzi, stando a fonti riservate a lui vicine, ha volutamente cercato di mantenere un tono equilibrato onde "evitare un'ulteriore spirale nella violenza".

Scontri in Egitto © Infophoto

I vertici delle forze armate egiziane hanno assicurato alle loro controparti americane che ''un governo civile sara' insediato rapidamente'. Lo hanno detto fonti dell'amministrazione Obama dopo i contatti avuti dal capo del Pentagono Chuck Hagel e il capo degli Stati Maggiori, generale Martin Dempsey.

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