rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
EGITTO

Egitto, è aria da guerra civile: ucciso un prete cristiano

L'esercito e i manifestanti da un lato, la "Fratellanza islamica" dall'altro: è guerriglia nelle piazze dell'Egitto. Fra venerdì e sabato trenta morti. A Il Cairo i militari avrebbero sparato su un corteo pro Morsi

EGITTO - Le premesse non sono state disattese. Era impensabile, se non impossibile, che i Fratelli Musulmani accettassero il colpo di Stato che ha destituito il "loro" Presidente Mohamed Morsi senza rispondere. Così qualche decina di migliaia di islamisti, incitati dal loro leader spirituale Badie, il cui arresto quindi non è mai avvenuto, hanno riempito le piazze dell'Egitto: da Il Cairo ad Alessandria, passando per Beheira, Minya, Giza e quasi tutto il sud del Paese. Tragico il bilancio di un venerdì di sangue che si è chiuso con trenta morti e centinaia di feriti. 

In piazza i sostenitori di Morsi

I primi scontri fra manifestanti pro e contro Morsi, quest'ultimi capitanati dall'esercito, si sono registrati nel primo pomeriggio di venerdì sotto la Guarda della Repubblica a Il Cairo dove i Fratelli sono convinti sia trattenuto Morsi. Lì, l'esercito ha sparato sulla folla causando le prime tre vittime. Gli scontri, però, non si sono fermati. Cinque agenti hanno perso la vita nella città di El-Arish, una persona è morta nel Sinai e una ad Assiut. 

LE TAPPE DEL COLPO DI STATO

Nelle prime ore di sabato, almeno dodici persone sono morte e altre duecento sono rimaste ferite in violenti scontri ad Alessandria. Lo rivela l'agenzia ufficiale egiziana Mena. Secondo fonti ospedaliere locali, gran parte dei morti sono vittime di tiri d'arma da fuoco. Le violenze erano iniziate in mattinata: ancora una volta alcuni gruppi pro e anti Morsi si sono affrontati a colpi di arma da fuoco vicino all'università del Cairo, dove si stavano radunando i supporter dell'ex presidente egiziano. Testimoni hanno accusato i soldati di aver sparato pallini da caccia ad altezza d'uomo, ma l'esercito ha assicurato che sono stati usati solo colpi a salve e lacrimogeni. A Luxor gli scontri sono tornati a coinvolgere musulmani e cristiani con i primi hanno dato alle fiamme alcune case, dopo la morte di alcuni di "loro" nella giornata di venerdì. 


Il numero due dei Fratelli Musulmani ed ex candidato presidenziale Khairat El-Shater, è stato arrestato , secondo fonti della sicurezza egiziana citate dall'agenzia ufficiale Mena

Ancora sangue, intanto, nel primo pomeriggio di sabato quando un sacerdote cristiano copto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella provincia egiziana del Sinai, nella città di El Arish. Un atto di violenza che potrebbe riportare all'esplosione delle antiche rivalità religiose presenti nella zona.

Golpe in Egitto

La lotta, però, non si gioca solo in piazza e continua anche a suon di parole e comunicati più o meno battaglieri. Nella sua apparizione tra la folla, Badei, il leader della Fratellanza Musulmana, si è rivolto agli elicotteri delle Forze di Sicurezza che sorvolavano la zona urlando: "Morsi è il vostro Presidente. L'esercito torni agli egiziani. L'esercito deve rostare lontano dalla politica e l'Egitto non conoscerà mai più il potere militare. Non possiamo rinunciare a Morsi - ha concluso - se non col sacrificio della vita". Pronta, immediata è arrivata la risposta dello schieramento pro Morsi."Rispondiamo all'offensiva del dissolto regime con la mobilitazione permanente per impedire che il nostro esercito venga trascinato in una guerra interna - si legge in un comunicato - Per bloccare il piano della Fratellanza scendiamo in piazza a partire da sabato 6 luglio". 

CRONACA DI UN VENERDI' DI SANGUE

Intanto, mentre le piazze continuano a ribollire, il Presidente ad interim Mansour ha sciolto la Camera alta del Parlamento, l'unico ramo ancora attivo, e ha nominato Mohamed Farid come nuovo capo dei servizi segreti. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Egitto, è aria da guerra civile: ucciso un prete cristiano

Today è in caricamento