rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Il caso

Aereo caduto, il copilota era in malattia: "Quel giorno non doveva volare"

L'ombra della depressione e la crisi con la fidanzata. E quel certificato medico fatto in mille pezzi: "Quel giorno non doveva lavorare", dicono gli inquirenti. Tutti i misteri che emergono dalle indagini su Andreas Lubitz

ROMA - Il periodo difficile con la fidanzata, l'ombra di una crisi depressiva. E, ultimo arrivato, il permesso per la malattia stracciato. Perché Andreas Lubitz non ha aperto la porta al comandante di bordo rimasto chiuso fuori e, solo in cabina, ha avviato la discesa dell'aereo facendolo schiantare sulle Alpi francesi? Dalle indagini sulla vita del copilota dell'Airbus A-320 emergono particolari inquietanti. 

HA NASCOSTO LA MALATTIA - Uno su tutti: il giorno dell'incidente Lubitz, 28enne tedesco, era in permesso per malattia. O meglio: avrebbe dovuto esserlo, secondo quanto gli aveva prescritto il suo medico curante. Gli inquirenti hanno infatti trovato nella casa del copilota il foglio di riposo obbligatorio fatto a pezzi. Come riportano i media tedeschi, quel giorno Andreas Lubitz ha scelto di andare al lavoro lo stesso, mettersi ai comandi del velivolo e schiantarsi contro le Alpi nella zona dell'Alta Provenza, suicidandosi e uccidendo 149 persone. "Il fatto che siano stati trovati stracciati alcuni certificati di malattia molto recenti che dicono che non doveva lavorare, anche lo stesso giorno dell’incidente, sostengono la tesi che Lubitz avesse nascosto la sua malattia al suo datore di lavoro e ai suoi colleghi", si legge nella nota diffusa dalla Procura di Marsiglia.

LA CRISI CON LA FIDANZATA - Come se non bastasse, secondo la Bild "Lubitz aveva avuto una pesante crisi di coppia con la sua ragazza, una pena d’amore che lo ha segnato profondamente". Per questo gli investigatori stanno indagando "intensamente su una crisi personale come motivo per il folle gesto". "Una crisi personale", quindi, che avrebbe scatenato un gesto folle, incomprensibile, come ha sottolineato il primo ministro francese, Manuel Valls.

LA DEPRESSIONE - Il copilota era stato sottoposto a cure specifiche per sei mesi, nel 2009, interrompendo gli addestramenti. Secondo un'amica di famiglia, intervistata dalla Frankfurter Allgemein Zeitung, lo stop era dovuto a "una depressione patologica dovuta allo stress". "Era un bravo ragazzo e aveva un buon background familiare", ha detto la donna, rivelando tuttavia che la figlia le raccontò che il giovane aveva interrotto il suo periodo di formazione come pilota. "A quanto pare ha avuto un esaurimento, una forma di depressione", ha detto la fonte della Faz. Una dichiarazione che sembra coincidere con quella del direttore esecutivo di Lufthansa, Carsten Spohr, secondo il quale Lubitz aveva iniziato il programma di addestramento nel 2008 per poi interromperlo l'anno dopo e quindi riprenderlo, dopo aver superato tutti i test medici e di volo. "Era assolutamente adatto alla navigazione aerea, senza riserve", ha detto Spohr.

I detective tedeschi hanno perquisito la casa di Andreas Lubitz:

Schianto Airbus, il dolore dei parenti | Infophoto

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aereo caduto, il copilota era in malattia: "Quel giorno non doveva volare"

Today è in caricamento