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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Corea del Nord, Kim Jong-Un minaccia gli Usa: "Nuovi test, puntiamo su Guam"

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha condannato unanimemente il lancio del missile balistico effettuato ieri dalla Corea del Nord, che ha sorvolato il Giappone per poi inabissarsi nell'Oceano Pacifico. Kim Jong-Un: "Test riuscito, grande soddisfazione"

La Corea del Nord ha confermato oggi di aver lanciato un missile balistico intermedio che ieri ha sorvolato il Giappone. E' la prima volta che Pyongyang ammette un lancio che sorvola il paese vicino. Ma Kim Jong Un, il leader nordcoreano, non si è limitato a questo e ha minacciato "ulteriori lanci balistici" verso l'Oceano Pacifico. Già nel 2009 e poi nel 1998 missili nordcoreani avevano sorvolato il Giappone. Ma allora Pyongyang aveva dichiarato che si trattava di lanci a scopo civile, mentre Tokyo, Washington e Seoul ne denunciavano la natura militare.

Pyongyang: "Altri test in futuro" 

Il missile intermedio Hwasong-12, ha spiegato l'agenzia di stampa ufficiale nordcoreana Kcna, "ha attraversato il cielo sulla penisola di Oshima, che si trova nell'isola di Hokkaido, e sul capo Erimo, seguendo una traiettoria regolare, ed è caduto con precisione nelle acque del Pacifico settentrionale", ha scritto la Kcna. "Il test - ha continuato - non ha avuto impatto sulla sicurezza dei paesi vicini". Il lancio è avvenuto sotto la supervisione di Kim Jong Un, ha indicato l'agenzia. Questi ha espresso "grande soddisfazione" dopo il lancio, ha precisato la Kcna. Il leader ha inoltre affermato che ci saranno "altri test di missili balistici in futuro, che avranno come obiettivo il Pacifico".

La data scelta da Kim Jong-Un

Il test era stato fissato per il 29 agosto per marcare il 107mo anniversario del trattato del 1910 tra Giapppone e Corea. All'epoca il Sol Levante fece della Corea una sua colonia. Kim "ha espresso - ha scritto la Kcna - il rancore contenuto da lungo tempo nel popolo coreano" contro "i crudeli abitanti dell'arcipelago giapponese insensibile al sanguinoso 29 agosto". 

Condanna delle Nazioni Unite

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha condannato unanimemente il lancio di un missile balistico effettuato ieri dalla Corea del Nord, che ha sorvolato il Giappone per poi inabissarsi nell'Oceano Pacifico. In una riunione d'emergenza a porte chiuse convocata da Stati uniti e Giappone, l'inviato nipponico ha suggerito l'opportunità che venga decisa una nuova dichiarazione di sanzioni. "Il prossimo passo parte ora. Non possiamo predire l'esito, ma io certamente spero che ci sarà una forte risoluzione dopo questa dichiarazione", ha detto Koro Bessho.

No a nuove sanzioni

I 15 membri dell'organo esecutivo Onu hanno approvato all'unisono la dichiarazione, anche con il voto favorevole di Cina e Russia, alleati storici di Pyongyang. La dichiarazione licenziata ieri dal Consiglio di sicurezza, pur condannando il lancio, non annuncia nuove sanzioni nei confronti del regime di Kim Jong Un. Fonti diplomaticbhe hanno spiegato che la velocità con la quale i membri hanno reagito evidenzia una volontà di restare uniti. "Il Consiglio di sicurezza sottolinea che queste azioni della Repubblica democratica popolare di Corea non sono solo minacce alla regione, ma a tutti gli stati membri", si legge nella dichiarazione. "Il Consiglio di sicurezza - continua - esprime la sua grave preoccupazione che la Repubblica democratica popolare di Corea stia, con un lancio del genere contro il Giappone e con le recenti azioni e le pubbliche dichiarazioni, deliberatamente minando la la pace e la stabilità della regione".

Vita quotidiana nella Corea di Kim Jong-Un (Ansa)

"La Corea del Nord si fermi"

L'organo massimo di sicurezza dell'Onu ha chiesto che la Corea del Nord, già oggetto di sette cicli di sanzioni Onu, si sottoponga alle esistenti risoluzioni, il che vuol dire "abbandonare tutte le armi nucleari e i programmi nucleari esistenti in maniera completa, verificabile e irreversibile, e cessi tutte le attività connesse". Pyongyang non deve "condurre più alcun ulteriore test nucleare o ulteriore provocazione; deve abbandonare tutte le armi di distruzione di massa in maniera completa, verificabile e irrebversibile".

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