Coronavirus, perché la Svezia lascia tutto aperto
Scuole, uffici e ristoranti sono aperti come sempre, ma restano semivuoti. E le critiche al governo non mancano
In base ai dati ufficiali la Svezia, Paese in vetta alle classifiche per qualità della vita, registra oltre 5mila contagi e quasi 300 morti ma - caso unico in Europa - insiste con la propria strategia: niente quarantena, tranne che per le persone trovate positive al nuovo coronavirus.
Scuole, uffici e ristoranti sono aperti come sempre, ma restano semivuoti: se lo smart working è solo suggerito, gli svedesi evitano di uscire e sono vietati eventi per più di 50 persone, così come le visite alle case di riposo. Le autorità inoltre si basano sulla fiducia dei propri cittadini.
Inoltre la società svedese è molto diversa da quella italiana: niente saluti con baci e abbracci, molte persone vivono da sole e pochissimi adulti vivono con i genitori o con i nonni.
Insomma, non servono norme di distanziamento sociale come in Italia e Spagna. Tuttavia le critiche non mancano.
Come spiega a il Secolo XIX Francesco Vaccarezza, un infermiere italiano che vive e lavora a Stocolma, grave sarebbe l'insufficienza delle attrezzature mediche e delle risorse sanitarie.
"È stato allestito un ospedale da campo da 600 posti alla fiera di Stoccolma e, dove lavoro, hanno tristemente collocato 200 celle frigorifere per le prossime vittime".