Grecia, con le leggi del governo le banche si riprenderanno 15mila case
Drammatico esito di uno studio sulla nuova tassazione immobiliare. Secondo il quotidiano To Vima il 35% delle famiglie ha accumulato un debito che non sarà in grado di coprire il prossimo anno
GRECIA - Vivere col timore, quotidiano, di perdere la propria casa. Il prezzo della crisi è anche questo. Un prezzo salatissimo che trasforma la propria esistenza in una corsa frenetica verso il tentativo disperato di pareggiare i debiti contratti negli anni in cui le cose giravano meglio. Ebbene, secondo uno studio condotto dall'Istituto di ricerca della Confederazione generale ellenica dei professionisti, artigiani e commercianti (Gsevee) un contribuente su tre teme di perdere la propria prima casa a causa dei debiti accumulati per via della crisi economica e degli oneri fiscali aggiuntivi.
Lo studio ha infatti rivelato le profonde preoccupazioni dei greci per quanto riguarda gli elevati costi fiscali previsti dalla nuova legge sulla tassazione immobiliare e le modifiche che saranno apportate alla legislazione relativa alla messa all'asta da parte delle banche delle prime case qualora il proprietario non sia più in grado di pagare il mutuo.
E così circa il 35% delle famiglie greche confida di aver accumulato un debito che non sarà in grado di coprire il prossimo anno mentre la pressione fiscale è destinata ancora ad aumentare.
Inoltre, il 28,1% delle famiglie greche (circa un milione) ha spiegato di aver acceso un mutuo per l'acquisto della prima casa, altre 168.000 famiglie hanno debiti su base permanente e 220.000 sono regolarmente in ritardo nei pagamenti. Nonostante le forti obiezioni al nuovo disegno di legge fiscale, però, il governo sostiene che il 90% delle famiglie saranno protette contro la messa all'asta della loro abitazione. Risultato: dalle prime stime, si calcola che le banche potranno presto riappropriarsi di un numero di prime case che oscilla fra le 12mila e le 15mila.