La destra francese si spacca e aspetta Sarkozy

L'Ump, principale partito della destra francese, vive un momento difficile. Il partito ora dovrà essere guidato da Jean-François Copé, leader della componente più radicale, che nella consultazione interna ha sconfitto l'ex premier Francois Fillon. Una vittoria risicata, 98 voti su 174mila iscritti al partito, e contro ogni aspettativa, perché fino a domenica i sondaggi davano Fillon in netto vantaggio.

Prende corpo nelle ultime ore l'ipotesi di una clamorosa spaccatura nel partito. Ieri il responsabile della campagna di Fillon, Eric Ciotti, ha chiesto alla commissione di ricontare i voti perché non sarebbero stati presi in considerazione i risultati in alcuni Territori d'Oltremare, nel Pacifico e nell'Oceano indiano: Nuova Caledonia, Mayotte e Wallis e Futuna. Con questi 1.304 voti, Fillon risulterebbe vincitore con uno scarto ancora inferiore, di 26 schede. La commissione si è però rifiutata di procedere a un nuovo conteggio.

Fillon nel frattempo ha rinunciato alla presidenza e chiesto all'ex presidente dell'Ump Alain Juppé di assumere per un periodo di transizione la guida del partito. C'è chi pensa che l'unico modo per sbloccare la situazione sia un nuovo voto dei militanti, ma l'ipotesi non piace a Copé e sembra difficilmente praticabile. Il partito inizia a perdere pezzi. L'ex ministro della Giustizia Pierre Méhaignerie è passato ai centristi dell'Udi di Jean-Louis Borloo. Più di centro parlamentari che stanno con Fillon (su 440 totali dell'Ump) minacciano creare un nuovo partito politico.

Una situazione di stallo che potrebbe sbloccarsi a breve solo se Nicolas Sarkozy decidesse di rientrare in politica. E' ancora lui l'uomo più popolare, e di gran lunga, tra gli elettori della destra transalpina.