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Sabato, 20 Aprile 2024
ARGENTINA / Argentina

Desaparecidos, la provincia di Tucuman fa i conti con il passato

Alla sbarra l'ex generale dell'esercito Luciano Benjamín Menéndez e altre quarantatre persone. Tra il 1976 e il 1982 durante la dittatura militare decine di migliaia di giovani andarono a ingrossare le fila dei desaparecidos

L'Argentina continua a fare i conti con il suo passato. E' la volta di Tucuman, una provincia nel nord del paese, lontana dalla capitale Buenos Aires. A Tucuman la Giustizia locale, come racconta Pagina 12, da oggi farà luce "per la prima volta sul sistema di terrore, repressione e sparizione che fu messo in atto nella provincia". Nel banco degli imputati siedono l'ex generale dell'esercito Luciano Benjamín Menéndez, 85 anni, e altre quarantatre persone.

Tra il 1976 e il 1982 durante la dittatura militare decine di migliaia di giovani e meno giovani in tutto il paese andarono a ingrossare le fila dei desaparecidos: una ferita che non si è ancora rimarginata. Nella provincia di Tucuman durante quegli anni di terrore i principali centri di detenzione clandestina erano il Comando di Polizia e l'Arsenale Miguel de Azcuénaga. Nel processo iniziato oggi si analizzeranno 235 episodi di sparizione, tortura, sequestri e delitti sessuali.

Menéndez sarà presente in aula: è stato visitato da un equipe medica che ha dato il via libera. L'imputato potrà partecipare alle udienze, a condizione che non siano troppo prolungate. Proprio per questo motivo son previste interruzioni ogni due ore.

Pablo Camuña, che nel processo rappresenta il Ministerio Público Fiscal, è consapevole che il momento è storico: "E' la prima volta che tutto il sistema repressivo di Tucuman è sotto accus ain un unico processo. Fino a oggi, venivano presi in considerazioni casi minori e separatamente. Da oggi il sistema del terrore e delle sparizioni sarà giudicato nel suo complesso, con tutti i suoi attori".

Lo scorso anno l'Equipo argentino di antropologia forense ha ritrovato resti umani sotterrati all'Arsenale Miguel de Azcuénaga e tredici persone che facevano parte dell'elenco dei desaparecidos sono potute essere identificate. "Una delle persone identificate - spiega Camuña - figurava nei nostri registri come vittima della Polizia. Non avevano il registro di chi veniva poi trasferito all'Arsenale. Questo ci conferma come funzionava il sistema. Al Comando di Polizia si decideva chi doveva morire. Li si portava all'Arsenal e lì si decideva come fare sparire i corpi.
 

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