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Giovedì, 25 Aprile 2024
Isis / Iraq

Dimenticate dal mondo: il dramma delle donne yazide, vittime invisibili dell'Isis

Ridotte in schiavitù, stuprate, picchiate. Sottoposte a torture indicibili. Ma sopravvissute ai miliziani. Amnesty International ha incontrato 18 ragazze catturate dall'Is ma riuscite a fuggire: "La comunità internazionale fa troppo poco"

Ridotte in schiavitù, stuprate, picchiate. Sottoposte a torture indicibili. Sono le ragazze e le donne yazide, vittime invisibili dello Stato Islamico in Iraq e dimenticate dal resto del mondo, come denuncia un rapporto di Amnesty International che accusa la comunità internazionale di aver chiuso troppo spesso un occhio su questa tragedia immane. 

I ricercatori dell'organizzazione per i diritti umani hanno incontrato nel Kurdistan iracheno 18 ragazze e donne catturate dall'Is e successivamente fuggite o rilasciate a seguito di un riscatto pagato dalle loro famiglie.

Alcune di loro sono arrivate sull'orlo del suicidio o piangono il suicidio delle loro sorelle o delle loro figlie a causa della brutalità dei trattamenti subiti durante la prigionia. La sofferenza delle sopravvissute è acuita dalla condizione di miseria in cui vivono, dal dolore per i familiari uccisi dall'Is e dal timore per la sorte di quelli che sono ancora sotto sequestro.

"Gli orrori inimmaginabili vissuti dalle ragazze e dalle donne yazide nelle mani dell'Is gettano nuova luce sui crimini di guerra e sui crimini contro l'umanità che vengono tuttora commessi da quel gruppo. Molte ragazze e donne sono state stuprate, picchiate o sottoposte in continuazione a ulteriori forme di tortura e continuano a portare con sé il trauma di quell'esperienza orribile", ha dichiarato Lynn Maalouf, vicedirettrice delle ricerche presso l'ufficio regionale di Amnesty International a Beirut.

Donne siriane in fuga dall'Isis strappano il velo | Foto da Twitter

"Le sconvolgenti testimonianze che abbiamo raccolto evidenziano la necessità urgente di un maggiore sostegno internazionale che aiuti le sopravvissute a convivere col trauma fisico e psicologico di ciò che hanno subito e visto, un trauma destinato a durare a lungo", ha aggiunto Maalouf.

LA PERSECUZIONE DEI MILIZIANI - Da quando, nell'agosto 2014, l'Is ha attaccato la regione del Sinjar, nell'Iraq nord-occidentale, la comunità yazida è stata presa sistematicamente e deliberatamente di mira. Migliaia di yazidi sono stati catturati, centinaia di ragazzi e uomini adulti sono stati massacrati e tanti altri sono stati minacciati di morte se non si fossero convertiti all'Islam.

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Le ragazze e le donne yazide catturate sono state divise dai loro parenti e 'regalate' o 'vendute' ad altri combattenti dell'Is in Iraq e in Siria. Spesso sono state oggetto di ripetuti scambi tra combattenti e stuprate, ripetutamente picchiate e sottoposte a ulteriori violenze, private del cibo e di altri beni essenziali e costrette a pulire, cucinare e fare altri lavori per i loro sequestratori.

Molte delle yazide incontrate da Amnesty International hanno raccontato di essere state separate dai loro figli. I bambini di età superiore a sette anni venivano indottrinati e addestrati al combattimento, mentre bambine persino di nove anni venivano 'vendute' come schiave del sesso.

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