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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Attacco al bus a Dortmund, clamoroso dietrofront: nessuna prova contro l'islamista arrestato

Abdul Beset A. resta comunque in carcere perché sospettato di aver aderito allʼIsis in Iraq

Non c’è nessun elemento che colleghi il presunto fondamentalista islamico arrestato all’attentato contro il pullman del Borussia Dortmund, investito da tre esplosioni martedì scorso mentre raggiungeva lo stadio Signal Iduna Park per la gara di Champions League contro i francesi del Monaco. Lo ha indicato la procura antiterrorismo tedesca, secondo cui la polizia non ha trovato riscontri in merito.

“L’inchiesta non ha finora permesso di trovare elementi che dimostrino che il sospettato abbia preso parte all’attentato”, ha indicato la procura in una nota. Per questa persona è stata comunque confermata la custodia cautelare per "appartenenza allo Stato islamico", durante una sua precedente permanenza in Iraq.

Dortmund, attacco al bus del Borussia (Ansa)

In base a quanto emerso finora, secondo gli inquirenti tedeschi guidava un gruppo composto da circa dieci persone, tra i cui compiti rientravano anche sequestri, ricatti e omicidi. Il 26enne avrebbe inoltre partecipato a combattimenti. Nel marzo del 2015 l'uomo è entrato in Turchia da dove ha raggiunto poi all'inizio del 2016 la Germania, dove ha continuato a mantenere contatti con membri dell'Isis.

La triplice deflagrazione aveva portato al rinvio della partita – giocata il giorno successivo, ieri – e al ferimento del difensore spagnolo Marc Bartra, operato al braccio e al polso destro.
 

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