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Sabato, 20 Aprile 2024
L'epidemia

Ebola, spaventa il rischio pandemia: 7 ricoverati in Spagna

I ricoverati sono stati tutti a contatto con l'infermiera che ha contratto la malattia. E scatta un nuovo allarme a Dallas: un paziente è stato ricoverato d'urgenza

ROMA - Maria Teresa Romero, l’infermiera spagnola che ha contratto l’Ebola dopo aver assistito il missionario Manuel Garcia Viejo, si è sfregata il viso con un guanto nel momento in cui si sfilava la tuta isolante. Così sarebbe avvenuto il contagio, secondo quanto ammesso dalla stessa 44enne, primo caso di Ebola in Europa. Il virus fa sempre più paura, e ora spaventa il rischio pandemia.

Sono sette le persone ricoverate in Spagna per il sospetto che abbiano contratto il virus partito dall'Africa occidentale. Gli ultimi tre ricoverati nell'ospedale Carlo III di Madrid sono due medici e un'infermiera, che erano stati a contatto con la paziente contagiata dopo aver assistito i due religiosi spagnoli che avevano contratto il virus in Africa, morti rispettivamente il 12 agosto e il 25 settembre. "Ci sono sintomi sospetti e abbiamo fatto un test, ma non abbiamo ancora i risultati", ha spiegato un portavoce dell'ospedale. Intanto un'altra operatrice socio-sanitaria e un ingegnere, ricoverati martedì, sono stati dimessi a fronte di test negativi.

Si calcola che siano una cinquantina le persone entrate in contatto con l'ammalata e il religioso morto il 25 settembre, tutte in qualche modo sotto osservazione, ma si sta accertando se altre persone possano essere entrate in contatto con l'infermiera i cui primi sintomi risalgono al 29 settembre ma ospedalizzata solo il 6 ottobre.

E intanto negli Stati Uniti, a Dallas, scatta un nuovo allarme: un paziente con sintomi simili a quelli dell'epidemia è stato ricoverato d'urgenza al Texas Presbyterian da un ambulatorio della cittadina di Frisco, un sobborgo della metropoli texana. Il malato sostiene di aver avuto contati con Thomas Duncan, il "paziente zero" morto mercoledì di Ebola, ha detto un portavoce di Frisco. Una diagnosi ufficiale non è stata ancora fatta, ma i medici preferiscono sbagliare per eccesso di cautela avendo la persona detto di aver di recente viaggiato in Africa Occidentale. I media lo hanno identificato come il sergente Michael Monnig: avrebbe avuto contatti, non con Duncan, ma con membri della sua famiglia più stretta.

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