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Giovedì, 18 Aprile 2024
EGITTO / Egitto

Egitto, braccio di ferro tra Morsi e l'esercito

Il presidente ha annullato lo scioglimento del parlamento. Riunione straordinaria dei vertici militari

Ad un mese dalla sua elezione, Mohammed Morsi sfida i generali che hanno preso in mano le redini dell'Egitto all'indomani della caduta di Hosni Mubarak. Il neo presidente ha infatti annullato con un decreto lo scioglimento dell'Assemblea del Popolo, camera bassa del parlamento egiziano, occupata quasi per metà da forze islamiche. 

La decisione era stata presa il 15 giugno dal Consiglio supremo militare, dopo che la Corte costituzionale aveva invalidato l'elezione di un terzo dei deputati, come ricorda l'Ansa.

Numerose critiche si erano abbattute contro i generali. Le forze politiche islamiche avevano parlato di colpo di Stato, soprattutto dopo che il Consiglio supremo militare aveva preso in mano il potere legislativo.

Con questo decreto Morsi sembra quindi aver ascoltato le grida di protesta lanciate da salafiti e Fratelli Musulmani. Secondo alcuni ci troveremmo di fronte al primo atto di uno scontro tra le forze islamiche, rappresentate dal presidente, e l'esercito. I  vertici militari hanno indetto una riunione straordinaria per decidere la posizione da adottare, ma c'è anche chi pensa che dietro alla decisione di restaurare il parlamento si nasconda un accordo tra il presidente ed i militari

“Si tratta di una mossa molto interessante, in quanto non è chiaro quale sia il significato di questo decreto” ha commentato Rawya Rageh, corrispondente dal Cairo per l'emittente araba Al Jazeera che si chiede se sia “un vero atto di disobbedienza da parte del nuovo presidente nei confronti dei militari, o se sia una decisione presa dopo alcune consultazioni, e quindi coordinata con i generali stessi”. 

Gli attuali deputati dell'Assemblea del Popolo manterranno i propri posti solo fino alle prossime elezioni parlamentari, che si terranno entro 2 mesi dall'approvazione di una nuova Costituzione, proprio come era stato deciso dal Consiglio militare supremo. La commissione che dovrà redigere la Carta si è riunita il 18 giugno, ma ancora non è stata fissata una data per la fine dei lavori. 

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