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Venerdì, 19 Aprile 2024
EGITTO

L'Egitto brucia: si dimette il vice presidente El Baradei

Mentre gli Usa attaccano il governo egiziano contro la decisione di dichiarare lo stato di emergenza, il vice presidente lascia il governo Mansour

Il vice presidente egiziano Mohamed ElBaradei ha annunciato le sue dimissioni in una lettera inviata al presidente ad interim Mansour. Ne dà notizia l'Afp. La decisione giunge dopo il giro di vite dell'esercito contro i sostenitori della Fratellanza e costato la vita a centinaia di persone.

El Baradei, già direttore generale dell'Aiea e rientrato in Egitto nel 2010, era leader di spicco del Fronte di Salvezza Nazionale in cui si raccoglievano le forze laiche di opposizione al governo dei Fratelli Musulmani.

E' questo solo l'ultimo atto che sancisce come la situazione sia ormai precipitata. Ne è prova anche la rabbia con cui gli Stati Uniti hanno accolto la decisione del governo egiziano di dichiarare lo stato di emergenza.

E' STRAGE AL CAIRO, "OLTRE DUEMILA MORTI"

RABBIA USA - "Gli Stati Uniti si oppongono fortemente alla dichiarazione di stato di emergenza dei militari in Egitto". Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest in un briefing ai giornalisti. Il portavoce ha anche sollecitato i leader militari egiziani a rispettare i diritti umani di base del popolo. "La violenza - ha detto il portavoce - renderà solo più difficile per le parti tornare a un percorso di pace e democrazia. Noi ci opponiamo con forza al ritorno della legge di stato di emergenza e chiediamo al governo di rispettare i diritti umani di base, come il diritto a riunirsi in modo pacifico e quello ad un processo equo", ha detto ancora il portavoce che ha sottolineato come "il modo sta guardando quello che succede al Cairo" ed esortato le parti "ad astenersi dalle violenze e trovare una soluzione pacifica alla crisi".

Scontri in Egitto: centinaia di morti

NATO: "STOP VIOLENZE" - L'Egitto "è un partner importante per la Nato e per il dialogo mediterraneo". Lo ha affermato il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen in una nota. "Sono profondamente preoccupato - ha detto Rasmussen - per la situazione in Egitto e del continuo bagno di sangue" ha detto Rasmussen. "Mi appello a tutte le parti affinché mettano un freno alla violenza e lavorino per ripristinare il processo politico". (AGI) Red/Tig 141801 AGO 13 NNNN

CRISTIANI PREOCCUPATI: CHIESE CHIUSE - "Anche noi cattolici oggi, come copti e protestanti, abbiamo preferito tenere chiuse le chiese e i luoghi di culto, per evitare incidenti". Lo racconta padre Paul Annis, superiore della congregazione dei Comboniani al Cairo, raggiunto dall'agenzia Misna in una delle giornate più drammatiche per il paese, commentando la notizia di tre chiese incendiate, a Sohag, Minya e Suez. "Molta gente che era andata al lavoro questa mattina - aggiunge il religioso - è tornata a casa prima della fine della giornata. In diversi quartieri la circolazione è bloccata e alcuni manifestanti hanno attaccato le stazioni degli autobus e microbus. La situazione è degenerata dopo che si è diffusa la notizia delle incarcerazioni di alcuni leader della Fratellanza". "Domani, se la situazione lo consentirà riapriremo le chiese. Ma tutto è ancora da vedere".

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