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Venerdì, 19 Aprile 2024
EGITTO / Egitto

Egitto, 50 milioni di cittadini chiamati al ballottaggio

Dopo lo scioglimento del Parlamento, si vota in un clima di incertezza. A contendersi la carica di presidente ci sono Morsi e Shafiq

“Non c'è un Parlamento, non c'è una Costituzione e il Consiglio Supremo dell'Esercito detiene il potere esecutivo e quello legislativo”. Con queste parole l'inviato di Al Jazeera illustra lo scenario nel quale 50 milioni di cittadini egiziani sono chiamati al voto. C'è tempo fino a domani per scegliere chi tra Ahmed Shafiq e Mohammed Morsi ricoprirà quella carica di presidente le cui competenze non sono ancora state definite. 

I risultati ufficiali sono attesi per il 21 giugno, anche se probabilmente arriveranno prima. Al primo turno elettorale Morsi, candidato dei Fratelli Musulmani, si era posizionato in testa con il 24,7% dei voti, seguito dall'ex premier Shafiq, con il 23,6%. 

Gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno creato un clima di tensione. Giovedì la Corte Costituzionale ha dichiarato illegale la legge elettorale, ed ha sciolto quel Parlamento dove il Partito islamico della Libertà e della Giustizia, per il quale Morsi è candidato alle presidenziali, aveva ottenuto 100 seggi su 235.

Allo stesso tempo è stata bocciata quella legge che impediva agli ex uomini del regime di poter ricorpire della cariche nella vita pubblica del dopo-Mubarak, permettendo così a Shafiq, ex premier del rais, di presentarsi al ballottaggio. Questa decisione ha fatto infuriare islamici e rivoluzionari, che hanno gridato al “colpo di Stato”.

Gli animi si erano però già surriscaldati il giorno precedente, quando il ministro della Giustizia, Adel Abdelhamid, aveva deciso di rendere alla polizia militare l'autorità di arrestare i civili, prerogativa, ricorda il quotidiano francese Le Monde, caduta con la fine dello stato di emergenza. 

Inoltre solo una settimana fa l'ex rais è stato riconosciuto colpevole della morte di più di 800 persone, avvenuta durante i giorni della rivoluzione di piazza Tahrir. Ma mentre Mubarak è stato condannato all'ergastolo, 6 ex capi militari sono stati assolti.

La transizione dal regime trentennale del Faraone alla democrazia sembra quindi essere tutta in salita. I militari hanno promesso di consegnare il potere in mano ai civili entro il mese di luglio ma, mentre alcuni rivoluzionari chiedono che venga boicottato il ballottaggio, nessuno sa cosa accadrà all'indomani del voto. Se la figura di Shafiq è legata a Mubarak e al potere dei militari, alcuni temono che una vittoria di Morsi possa infatti segnare la fine della laicità in Egitto. 

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