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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Egitto, assedio al presidente Morsi: al Cairo è rischio escalation

Decine di migliaia di manifestanti hanno circondato ieri sera il Palazzo Presidenziale al Cairo costringendo Mohamed Morsi a lasciare la residenza sotto scorta

Al Cairo è esplosa la rabbia dell'opposizione laica contro il Presidente Mohamed Morsi. Decine di migliaia di manifestanti hanno circondato ieri sera il Palazzo Presidenziale al Cairo costringendo il Capo dello Stato Mohamed Morsi a lasciare la residenza sotto scorta e a riparare in una residenza privata. Sono intervenute con gas lacrimogeni le forze dell'ordine che hanno disperso i manifestanti. Mai come ieri nel centro della capitale egiziana si respirava un'aria simile a quella della rivoluzione che ha portato alla caduta di Mubarack. Uguali gli slogan scanditi dalla folla, che ha invocato le dimissioni del Presidente.

Centinaia di manifestanti hanno deciso di trascorrere comunque  la notte accampati di fronte al palazzo presidenziale. Le persone scese in piazza accusano senza mezzi termini Morsi e la guida spirituale dei Fratelli musulmani Mohamed el Badie di avere "svenduto la rivoluzione".

I Fratelli Musulmani sono fiduciosi su una rapida conclusione delle manifestazioni contro il Presidente. Saad El-Katatni, il leader dei Fratelli Musulmani: "La crisi che abbiamo affraversato nelle ultime due settimane finirà molto presto, col volere di Dio. La gente esprimerà il proprio consenso o la propria rabbia ancora fino al referendum, poi le cose torneranno a stabilizzarsi". Il segretario generale della Fratellanza, Mahmoud Hussein, critica i manifestanti per i tafferugli. "Tutti hanno il diritto di manifestare senza violenza, ma attaccare la polizia davanti al palazzo presidenziale significa che i manifestanti non conoscono il senso della libertà".

Le proteste hanno trovato nuova linfa la scorsa settimana con il decreto che aumenta i poteri del Presidente e sminuisce il ruolo della magistratura; il referendum sulla nuova costituzione è fissato per il 15 di dicembre. La tensione tra le forze dell’opposizione organizzate dal Fronte di salvezza nazionale e il primo presidente egiziano eletto democraticamente e proveniente dalle fila dei Fratelli musulmani resta altissima. "Morsi si è costruito una fortezza, e dice che è solo temporanea. Ma noi non ci possiamo credere" dice un manifestante alla BBC.

Ieri sera si sono uniti alle proteste anche i giornalisti dei quotidiani di opposizione e indipendenti. Il loro corteo era aperto dalla striscione: "La costituzione è un’aggressione contro la libertà degli egiziani che hanno diritto ad avere stampa e media indipendenti". Il sito web del quotidiano Al Ahram conferma che più di 60 giornalisti della redazione hanno scioperato: è un segno evidente di come sia già crollata la popolarità di Morsi.

Migliaia di persone sono scese in piazza anche in altre città dell'Egitto, come Alessandria, Luxor e Assiut.
 

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