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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Austria domenica al voto sbilanciata a destra, e l'Europa trema

I sondaggi danno il partito della Libertà come seconda forza politica alle legislative di domenica 15 ottobre: il partito espressione dell'ultra destra intende bloccare i sussidi per gli immigrati e portare Vienna nel Gruppo di Visegrad

Domenica in Austria si vota per le elezioni anticipate e i sondaggi danno in testa il ministro degli Esteri, il 31enne conservatore Sebastian Kurz e il suo Partito Popolare (OeVP) che dovrebbe attestarsi intorno al 33% dei voti. I Socialdemocratici (SPOe) del cancelliere Christian Kern si disputeranno il secondo posto con la destra anti-migranti del Partito della Libertà (FPOe) guidato da Heinz-Christian Strache, entrambi con circa il 25% delle preferenze.

Con questi dati alla mano gli scenari post-elettorali vanno da una grande coalizione, all'esecutivo di minoranza, fino a un governo nettamente sbilanciato a destra. Se i sondaggi verranno rispettati Kurz potrà formare una coalizione di governo con il FPOe, formando un'alleanza nero-blu, come i colori dei rispettivi partiti, che non si vedeva dal 2007 e che in Austria si era realizzata solo altre due volte dal 1945.

La seconda ipotesi di coalizione, più tradizionale, sarebbe un'altra "grande coalizione" tra l'OeVP e il SPOe. I due partiti hanno governato insieme per 44 dei 72 anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e nessun esecutivo post-bellico in Austria è stato mai formato senza uno di questi due partiti.

Se potranno stare ancora insieme dopo 10 anni di belligeranza politica non è ancora chiaro, certo è invece che Kern dovrà dimettersi in caso di alleanza, perché ha promesso che se i Socialdemocratici non avranno la maggioranza andranno all'opposizione.

Un terzo scenario guarda all'alleanza tra il SPOe e i nazional-populisti del FPOe, che sono stati già insieme tra 1983 e il 1987, prima che il partito della Libertà virasse drasticamente a destra e prima della mozione dei Socialdemocratici del 1986 che vieta coalizioni future con il FPOe.

Ma il tabù potrebbe essere infranto nonostante restino grandi distanze su punti fondamentali del programma di governo. I due partiti governano insieme nel Burgenland dal 2015.

Alternativa al post-voto è un governo arcobaleno in cui uno dei partiti principali potrebbe allearsi con alcuni dei più piccoli, come i Verdi, i Liberali del NEOS o la Pilz List. Ma ognuno di questi partiti minori ha al momento percentuali a una sola cifra secondo i sondaggi e potrebbe non entrare in Parlamento.

Infine esiste la possibilità di un governo di minoranza che potrebbe creare tensioni in un Paese che tradizionalmente ha rappresentato un punto fermo di stabilità al centro dell'Europa.

Qualsiasi sia il governo che si formerà, il presidente austriaco Alexander Van der Bellen dovrà dare il suo assenso e non è chiaro se sarà disponibile a dare il via libera ad un'alleanza che includa il FPOe. Van der Bellen, che ha battuto con uno scarto minimo il candidato del partito della Libertà Norbert Hofer alle presidenziali dello scorso dicembre, ha dichiarato che qualsiasi governo dovrà garantire che l'Austria resti "al centro dell'Europa". Un no da parte del capo di stato a una coalizione potrebbe dare il via a una vera e propria crisi istituzionale.


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