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Giovedì, 25 Aprile 2024
Presidenziali francesi / Francia

Francia, voto tra crisi economica e rischio estremismi

Ripercussioni del primo turno nell'Eurozona. Il vantaggio del socialista Hollande spaventa le borse. Il grande risultato del Fronte Nazionale rafforza le destre xenofobe

La crisi politica in Olanda, ma soprattutto il vantaggio del socialista Hollande nelle presidenziali francesi. Sono questi, secondo gli analisti, i fattori che hanno convinto gli investitori che la linea cosiddetta 'rigorista' dell'Eurozona potrebbe non funzionare. Risultato: Milano perde il 2,3%, Londra l'1,6%, Francoforte il 2,7%, Parigi l'1,8%. Quanto allo spread Btp/bund, che venerdì aveva chiuso a 395 e lunedì mattina aperto a 393, in poco tempo è volato a quota 410 punti per poi attestarsi intorno a 405. Un livello, questo, mai così alto dallo scorso gennaio.

'Colpa' di Hollande - Come dicevamo, l'andamento delle borse post-voto in Francia è un chiaro segnale degli investitori sulla poca fiducia della manovra anticrisi dei paesi dell'Euro. Ma, guardando soprattutto in funzione elettorale, della scarsa fiducia degli investitori in Francois Hollande, un eventuale primo ministro che metterebbe in discussione gran parte dell'economia marca Sarkozy. 

Il voto - Con il 28,63% dei voti, Francois Hollande è nettamente in testa a Nicolas Sarkozy, fermo al 27,18%. Ma la vere sorprese sono 'agli estremi', soprattutto a destra, dove Marine Le Pen, del Fronte Nazionale, ha conquistato il 17,9% dei consensi, mentre Jean Luc Melenchon si è attestato al 11,11%. Quinto, il centrista Francois Bayrou con il 9,13%. Ora si apre la partita del secondo turno e i voti di Melenchon e Bayrou, sommati a quelli dei Verdi di Eva Joly, fermi al 2,31%, potrebbero risultare decisivi per la vittoria di Hollande.

Il vero vincitore - Ottimo il risultato di Hollande. Sonora la sconfitta di Sarkozy. Sorprendente l'affermazione di Melenchon che porta la sinistra a un risultato storico. Era dal 1981, con il 15% di George Marchais, che una forza di sinistra non arrivava a un risultato così alto. Ma il vero trionfo è quello del Fronte Nazionale di Marine Le Pen. Un risultato che dimostra come l'asse europeo, in tempo di crisi, va spostandosi sempre più verso destra, con un aumento esponenziale del consenso per le forze politiche xenofobe, razziste e in alcuni casi neofasciste.

La scalata delle destre continua - Con la Francia dove il Fronte Nazionale si attesta al 17,9%, sono ormai sei i paesi dell'Eurozona in cui le forze di estrema destra hanno ormai superato quota 10%. In testa a questa classifica c'è a Norvegia, con il Partito del Progresso arrivato al 22,9%. Quindi l'Austria, con l'omonimo Fronte Nazionale al 22,2%. E ancora la Finlandia con i Veri finlandesi al 19%, l'Olanda con il Partito per la libertà al 15,5%, l'Ungheria con il Movimento per un'Ungheria migliore (Jobbik) al 15% e la Bulgaria con l'Attacco unione nazionale oltre quota 10%. 

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