La Polonia svolta a destra: vince l'ultranazionalista ed euroscettico Duda

I nazionalisti euroscettici escono vincitori dalle elezioni in Polonia. Il giovane ultraconservatore Andrzej Duda del PiS è il nuovo capo dello Stato. Con il 53 per cento dei consensi, Duda ha sconfitto il presidente in carica Bronislaw Komorowski, esponente del partito dei centristi liberal europeisti di Piattaforma Civica (Po), formazione al potere dal 2007.

Dopo la pubblicazione dei primi exit poll, Komorowski (fermo al 47 per cento) ha ammesso la sconfitta e ha augurato allo sfidante “una presidenza di successo. “La democrazia vuol dire non solo che i verdetti elettorali vengono riconosciuti ma anche che vengono rispettati”, ha detto Komorowski. Esulta PiS, il partito Diritto e Giustizia dei fratelli Kaczynski, per una vittoria decisamente significativa.

Duda, classe 1972, non ha mai nascosto il proprio euroscetticismo e la sua contrarietà all’entrata di Varsavia nell’euro. Sostenuto dall’ala conservatrice della Chiesa polacca, ha dichiarato di voler punire con il carcere le donne che ricorrono alla fecondazione in vitro.

Gli ultimi giorni di campagna elettorale avevano fatto registrare un clima molto teso. A Torun, durante un comizio, un uomo aveva tentato di aggredire il presidente Komorowski. Le elezioni sono state segnate anche da un episodio drammatico: una donna è morta in un seggio, proprio durante le operazioni di voto. La sua morte ha provocato il blocco della sede elettorale per circa un’ora e mezza, con conseguente slittamento del silenzio elettorale  dei primi exit poll.