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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Usa 2016, la "questione islamica" irrompe nelle primarie dei repubblicani

Donald Trump attacca: "Non sono politicamente corretto. Larghe parti del mondo musulmano ci odiano e dobbiamo fermarle prima che sia troppo tardi". Poi ribadisce il suo sostegno alla tortura per fronteggiare il terrorismo

Un dibattito duro ma senza insulti quello andato in scena poche ore fa tra gli ultimi quattro candidati rimasti in gara alle primarie del partito repubblicano. Tutti contro il favoritissimo Donald Trump, l'uomo che in questo momento guida i sondaggi e che dovrebbe conquistare i prossimi due stati importanti in cui si voterà martedì prossimo: la Florida e l'Illinois.

La questione islamica irrompe duramente nel dibattito repubblicano di Miami. Il moderatore della Cnn ha chiesto a Donald Trump se intendesse confermare le sue recenti dichiarazioni, secondo cui i musulmani odierebbero l'America. Il miliardario ha annuito, aggiungendo: "La maggioranza degli islamici nutre odio nei nostri confronti".

Marco Rubio, il candidato preferito dell'establishment del partito, è stato più cauto: "È importante distinguere tra un Islam moderato e uno radicale", ha detto notando come un gran numero di americani sia musulmano e serva fedelmente il proprio paese. Nello specifico, il senatore della Florida ne ha fatto anche un problema di politica estera, sostenendo come gli Stati Uniti abbiano bisogno dell'aiuto di varie nazioni islamiche (dalla Giordania all'Arabia Saudita) per combattere il radicalismo dell'Isis. Sulla stessa linea si è collocato il governatore dell'Ohio, John Kasich, che ha invitato a dividere i terroristi dai moderati, proponendo una coalizione anti-Califfato, nonché un riavvicinamento tra l'Occidente e la Turchia.

Trump ha ribattuto duramente, citando gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 di New York. Ha poi scandito: "Non sono politicamente corretto. Larghe parti del mondo musulmano ci odiano e dobbiamo fermarle prima che sia troppo tardi". Il miliardario ha inoltre aggiunto come in molte moschee in Medio Oriente si inciterebbe alla morte degli americani, ribadendo il suo sostegno alla tortura per fronteggiare il terrorismo.

Donald Trump © Infophoto

Rubio ha replicato seccamente: "Non voglio essere politicamente corretto ma dire cose corrette". Ha quindi sostenuto di voler riorganizzare l'esercito e utilizzare il campo di prigionia di Guantanamo per la detenzione dei terroristi, cosa che invece il presidente Barack Obama sta per chiudere. Il senatore ha infine affermato la necessità di potenziare le reti di intelligence. 

Ted Cruz, dal canto suo, si è mantenuto più defilato sul problema: ha affermato di voler fare "tutto il possibile" per distruggere l'Isis e ha attaccato poi l'amministrazione Obama per l'accordo sul nucleare con l'Iran. Ha infine rivendicato con orgoglio di essere un fautore di Israele e di sostenere musulmani come il generale e presidente dell'Egitto Abdel Fattah al Sisi, "che combatte contro i radicali".

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