Elezioni Usa, tutti contro Donald Trump: "Cruz o Rubio per sconfiggere Hillary"
Donald Trump contro tutti, tutti contro Donald Trump. Così si può sintetizzare l'ultimo dibattito televisivo tra i candidati repubblicani prima dell'inizio delle elezioni primarie che decideranno chi correrà per la Casa Bianca tra meno di un anno. Salgono le quotazioni di Cruz e Rubio, i più "credibili" per provare a sconfiggere Hillary Clinton
Donald Trump contro tutti, tutti contro Donald Trump. Così si può sintetizzare l'ultimo dibattito televisivo tra i candidati repubblicani prima dell'inizio delle elezioni primarie che decideranno chi correrà per la Casa Bianca tra meno di un anno. Cresce prepotentemenete la candidatura di Ted Cruz, e in tanti credono a questo punto che sarà o Cruz o Marco Rubio il candidato alle presidenziali.
IL DIBATTITO - Come previsto il dibattito di ieri sera tra i nove candidati più rilevanti alle primarie del partito repubblicano ha avuto due temi centrali: la lotta al gruppo dello Stato islamico e al terrorismo e la sicurezza interna degli Stati Uniti. Il confronto, trasmesso da Cnn in diretta da Las Vegas, non è stato solo il quinto e l'ultimo dell'anno, ma anche una delle ultime possibilità per i politici di convincere i propri elettori a poco più di un mese dal primo caucus nazionale in Iowa. Uno dei punti centrali sul quale molti dei candidati hanno insistito è stato l'attacco al piano di chiusura delle frontiere ai musulmani proposto da Trump. Jeb Bush lo ha giudicato impraticabile e inutile, così come il candidato libertario Rand Paul. Proprio questi ultimi due, insieme a Marco Rubio, hanno cercato di attaccare Trump che guida i sondaggi.
IMMIGRAZIONE - Ma Trump non è il solo ad essere stato attaccato. Anche l'ultraconservatore Ted Cruz ha subito attacchi da parte di Marco Rubio: il senatore di origini cubane ha detto che Cruz è a favore della regolarizzazione di milioni di immigrati senza documenti e che ha indebolito gli strumenti per combattere il terrorismo nelle mani dei poliziotti. Ma oltre agli scontri interni, i nove candidati hanno preso di mira Hillary Clinton, principale candidata del partito democratico, e il presidente americano Barack Obama. Secondo i politici infatti dopo otto anni di Obama l'America è più debole e vulnerabile e nulla cambierà con Clinton visto che continuerà con la stessa politica del suo predecessore.
NSA - Rubio ha messo sul tavolo un altro importante tema legato al terrorismo ovvero il controllo dei dati, ricordando che Cruz è stato tra i senatori che hanno votato a favore dello stop alla raccolta dati della National Security Agency, dopo lo scandalo Datagate. Anche Paul ha usato questo argomento per sostenere che difendere la privacy dei cittadini americani è fondamentale.
INTERNET - Paul nel suo discorso di apertura ha attaccato Trump e la proposta del candidato di bloccare Internet, sostenendo che l'idea del miliardario renderebbe gli Stati Uniti come la Cina. Trump nel corso del dibattito ha cercato di spiegare la sua proposta: "Dobbiamo togliere all'Isis Internet", ha detto sostenendo che da presidente inviterebbe le migliori menti della Silicon Valley a trovare una soluzione per oscurare la rete (che definisce una invenzione americana).
JEB BUSH - Sul tema dei musulmani, il più moderato è stato Jeb Bush, sposando la tesi post 11 settembre di suo fratello George W. che sosteneva che "l'Islam è pace": "Non possiamo dissociarci dai musulmani amanti della pace", ha detto Bush attaccando più volte Trump sulle sue posizioni anti-musulmani. "Non possiamo fare una coalizione con i musulmani contro l'Isis e poi non farli entrare nel nostro Paese", ha aggiunto.
GLI ALTRI - Meno brillanti sono stati l'ex neurochirurgo Ben Carson, il governatore del New Jersey, Chris Christie, l'ex a.d. di Hp, Carly Fiorina e il governatore dell'Ohio John R. Kasich. Mentre mancano solo sette settimane al caucus dell'Iowa (il primo a livello nazionale) per la prima volta il dibattito si è concentrato su temi di politica estera e di terrorismo, soprattutto dopo le stragi di Parigi e di San Bernardino, in California. Ma anche dopo che ieri il secondo distretto scolastico nazionale, a Los Angeles, è rimasto chiuso per una possibile bomba all'interno di una scuola. La proposta di chiusura dei confini di Trump ha aperto un nuovo e forte dibattito interno in un partito che è già diviso tra i ricchi membri dell'establishment e i membri dell'ala più conservatrice. Quasi tutti i candidati hanno condannato l'idea di Trump anche se oltre ad aver fatto salire nei sondaggi il miliardario, ha avuto il pollice alzato da parte della maggior parte degli elettori repubblicani.