Gaza, Israele ignora l'Onu: niente tregua umanitaria

ROMA - Sul campo si continua a morire, mentre dietro le scrivanie si tratta per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dove, dall'8 luglio scorso, è in corso un'operazione dell'esercito israeliano per fermare il lancio di razzi da parte di Hamas contro Israele.

Il segretario di Stato americano John Kerry, giunto lunedì sera al Cairo, ha incontrato nella capitale egiziana il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Kerry ha espresso la sua preoccupazione per le vittime palestinesi (quasi 600 secondo fonti di Gaza), ribadendo il diritto di Israele di difendersi dagli attacchi dalla Striscia. Il capo della diplomazia Usa ha detto che Washington invierà aiuti umanitari per 47 milioni di dollari a Gaza. L’incontro è avvenuto il giorno dopo la richiesta perentoria del presidente americano Obama di un cessate il fuoco immediato a Gaza: "Non vogliamo più vedere civili uccisi".

Nel conflitto tra Israele e Hamas, che va avanti ormai da due settimane, sono rimasti uccisi quasi seicento palestinesi, secondo quanto ha dichiarato Ashraf al-Qudra, portavoce dei servizi di pronto soccorso della Striscia, controllati da Hamas. Le vittime israeliane sono ventinove: due civili e ventisette soldati.

Stamattina, intanto, secondo quanto scritto dal quotidiano Haaretz, Israele ha respinto la richiesta dell’inviato dell’Onu in Medio Oriente Robert Serry di una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza. Le sirene d’allarme sono risuonate a Tel Aviv e nella zona centrale di Israele. Subito dopo a Tel Aviv sono state udite due forti esplosioni dopo l’intercettamento dei missili da parte del sistema di difesa Iron Dome. E in nuovi raid israeliani sette palestinesi sono rimasti uccisi, tra loro una famiglia con quattro donne.