Gaza: tregua in pezzi e una notte di morte
Undici morti nella Striscia da quando sono partiti i razzi di Hamas che hanno rotto la tregua. Uccisi moglie e figlia di due anni di un leader militare palestinese: a Gaza i civili morti dall'inizio del conflitto sono oltre duemila
Le ultime ore della tregua non reggono: undici morti nella Striscia durante la notte. Tutto è cominciato con tre razzi lanciati ieri da Hamas hanno colpito una zona disabitata di Beersheva, nel territorio israeliano meridionale. A tregua ufficialmente rotta nelle successive dodici ore l'esercito israeliano ha lanciato decine di attacchi: uno di questi voleva riuscire a uccidere Mohammed Deif, il comandante militare del movimento islamico. Le bombe hanno colpito la sua casa, uccidendo sua moglie (40 anni) e sua figlia (2 anni) e ferendo almeno 15 persone che si trovavano nell'edificio.
Da Gaza sempre durante la notte sono partiti decine di razzi, diretti in territorio israeliano e verso Tel Aviv, senza però fare vittime. All'alba gli attacchi israeliani sono ricominciati: a Deir al Balah, città al centro di Gaza, sono state uccise sette persone.
LE MEDIAZIONI AL CAIRO - Intanto il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon si è detto deluso dalla ripresa dei combattimenti. Israele durante le mediazioni al Cairo non ha voluto fare concessioni e i palestinesi continuano a chiedere la fine dell'assedio di Gaza. Ma dopo il fallimento alle ultime ore della tregua, fermare una seconda volta l’offensiva israeliana sarà ancora più difficile. Qualche media locale parla già di "Operazione Margine Protettivo 2". Il capo negoziatore palestinese Azzam al Ahmad la scorsa notte ha proclamato la fine delle trattative e ha addossato ogni colpa a Israele. Il governo di Netanyahu continua ad avere il dito puntato contro i missili di Hamas.
LE VITTIME - Dall'inizio dell'operazione (risalente all'8 luglio) a oggi i palestinesi uccisi sono stati 2029 e per la maggior parte civili. Più di settanta invece i morti israeliani, tutti soldati tranne tre.
