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Giovedì, 28 Marzo 2024
MEDIO ORIENTE

Gaza 'sotterranea': i tunnel costruiti da Hamas che Israele vuole distruggere

L'esercito israeliano alla ricerca delle decine di tunnel, lunghi chilometri, che Hamas ha costruito nella Striscia di Gaza per portare viveri alla popolazione e penetrare in territorio israeliano

Come in ogni conflitto armato moderno, l'attacco non può essere fatto solo dal cielo ma va portata avanti anche un'offensiva via terra. Ecco perché nella Striscia di Gaza è cominciata la caccia ai tunnel sotterranei di Hamas. Sono i cordoni ombelicali da cui passano viveri, medicinali, cibo e armi illegalmente. L'obiettivo è evitare l'isolamento della zona e garantire la sopravvivenza delle famiglie.

I PASSAGGI SOTTO TERRA - La rete di passaggi sotterranei serve anche come canale di passaggio di alcuni guerriglieri, che penetrano in territorio israeliano. Fonti non ufficiali parlano di sequestri di kibbutz nella zona di Sufa, nel Neghev occidentale. I guerriglieri avrebbero rapito alcuni israeliani ma sarebbero stati intercettati e cacciati da un drone.

Nella Striscia di Gaza vivono circa 1 milione e 800 mila persone per un territorio di poco più di 360 chilometri quadrati. Confini chiusi e embargo dal 2007 hanno effettivamente realizzato l'isolamento. L'unica effettiva via di passaggio è sottoterra: oltre al muro che si innalza sul confine per sette metri, l'esercito israeliano ha elaborato il sistema antimissile "Iron Dome", un muro invisibile che intercetta i razzi per evitare che arrivino a terra.

I tunnel costruiti da Hamas che Israele vuole distruggere | Foto Infophoto



UNICA VIA CONTRO L'ISOLAMENTO - Si parla di tunnel profondi trenta metri, di varie dimensioni: da quelli alti poco più di un metro e mezzo a quelli che consentono il passaggio di automobili. Secondo fonti israeliane sarebbero almeno 200 le macchine che si muovo attraverso i passaggi sotteranei, carichi di alimenti, generi di prima necessità, medicine e armi.

Per creare tutta la rete sotterranea sarebbero serviti due milioni di dollari e molto tempo ma gli scavi non si fermano e quando un tunnel è pronto servono investimenti anche per la manutenzione. Entrate e uscite si trovano per la maggior parte in edifici o case, per evitare che l'esercito israeliano possa colpirle.

Sotto terra viaggiano anche le comunicazioni, con un intricato sistema elettrico. Anche l'Egitto vuole evitare i passaggi e spesso ha immesso nella rete quantità di gas. Così il sistema di aerazione è stato implementato. A quel punto l'esercito ha pensato di inondarli con acque fognarie, distruggendone diversi. In risposta Hamas ha iniziato a rivestire le pareti in cemento e materiale impermeabile e costruito sistemi per evacuare l'acqua.

I palestinesi continuano a costruire e ricostruire la rete per evitare l'isolamento della Striscia ma questa volta l'offensiva israeliana non scherza e vede nei tunnel una minaccia continua e un obiettivo strategico per il conflitto in atto. Così se da una parte Hamas non bada a spese e i lavori per implementare la rete non si fermano nonostante gli attacchi che arrivano dal cielo, Israele sta mobilitando tutta la propria intelligence e le forze militari per riuscire a penetrare anche sotto terra, dove ancora non aveva costruito muri.

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