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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Gb, Julian Assange verso l'estradizione in Svezia

La Corte Suprema ha respinto l'appello del fondatore di Wikileaks, accusato di molestie sessuali

Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, potrà essere estradato in Svezia. Lo ha stabilito la Corte Suprema britannica, come riporta Euronews. Uno degli uomini più controversi del nostro tempo, che ha messo a nudo i segreti delle grandi potenze mondiali, rischia così di finire in carcere con l'accusa di violenza sessuale.

L'accusa di stupro - La richiesta di estradizione era arrivata dopo che due donne avevano detto di essere state molestate dall'hacker australiano durante un suo soggiorno in Svezia, nell'agosto del 2010. Assange ha sempre ribadito la sua innocenza, accusando gli Stati Uniti di aver orchestrato questo processo per mettere fine all'esperienza di Wikileaks. 

La difesa - I legali di Assange si erano appellati ad un cavillo legale per evitare il trasferimento del loro cliente. Secondo la normativa internazionale, un mandato di cattura europeo deve infatti essere presentato da un giudice o da una corte, mentre quello contro l'hacker australiano era stato rilasciato da un pubblico ministero.

L'estradizione - Questa argomentazione non ha però convinto: solo 2 giudici della Corte Suprema si sono schierati al fianco di Assange, mentre gli altri 5 hanno votato a favore dell'estradizione, come riporta la Bbc.   Questa decisione verrà però applicata tra 14 giorni, e la difesa potrà così presentare un altro appello. Dopo questa mossa, all'uomo che ha fatto tremare i potenti del mondo non resterà che rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo. 

Da hacker a fondatore di Wikileaks - Nato nel 1971 in Australia, già nel 1995 Assange era stato accusato di hackeraggio. Successivamente aveva collaborato con la professoressa Suelette Dreyfus alla stesura del libro Undreground. La stessa autrice ha descritto Assange come un “ricercatore molto dotato” e “interessato ai concetti di etica, di giustizia, di ciò che un governo dovrebbe e non dovrebbe fare”. 

E' nel 2006 che l'hacker australiano fonda il sito Wikileaks, attraverso il quale verranno pubblicati documenti governativi riservati di estrema importanza. La fama mondiale arriva nell'aprile del 2010, quando nel sito viene reso noto un filmato che mostra alcuni soldati americani a bordo di un elicottero uccidere 18 civili in Iraq. Successivamente l'organizzazione ha pubblicato migliaia di documenti riservati riguardanti la guerra Iraq e quella in Afghanistan, e mettendo a nudo i piani delle grandi potenze mondiali. 

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