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Martedì, 19 Marzo 2024
Isis

Isis, secondo atto dell'orrore: decapitato un altro giornalista americano

I miliziani hanno diffuso il video con la decapitazione di Steven Sotloff, l'altro giornalista americano rapito in Siria. Era apparso vivo nel filmato con l'esecuzione di James Foley. Il boia, forse, è lo stesso

ROMA - Lo avevano minacciato. E lo hanno fatto. Lo Stato Islamico ha diffuso un video in cui si vede la decapitazione di Steven Sotloff, l'altro giornalista americano nelle mani dei miliziani islamici. Nel filmato, la cui durata è di due minuti e quarantasei secondi, viene mostrata l'esecuzione del reporter trentunenne, rapito in Siria il quattro agosto del 2013. A riferirlo è il New York Times che cita il Site Intelligence Group. 

Le immagini mostrano Sotloff con una tuta arancione e sullo sfondo - riporta la stampa americana - c'è un panorama siriano. Il video è stato titolato "Un secondo messaggio all'America".

Il video si apre con uno speech di Obama poi, dopo il cartello "Un secondo messaggio all’America", interviene Sotloff: "Sono Steven Joel Sotloff. Sono sicuro che sapete esattamente chi sono, adesso, e perché sto comparendo dinnanzi a voi. E ora, è il tempo per il mio messaggio: Obama, la tua politica estera e il tuo intervento in Iraq dovevano essere per la conservazione della vita e degli interessi americani. E allora perché devo essere io a pagare il prezzo di questa interferenza con la mia vita? Non sono anche io un cittadino americano? Spendete miliardi di dollari delle tasse di contribuenti americani per spedire migliaia di nostri soldati". Poi tocca al boia, con un accento molto simile a quello dell'assassino di Foley: "Sono tornato Obama e sono tornato per la tua arrogante politica estera contro l'Isis"

Negli stessi due minuti e quarantasei secondi l’Isis minaccia anche di uccidere un ostaggio britannico che è nelle sue mani, David Cawthorne Haines.

Lo stesso era accaduto con Sotloff, che era stato mostrato alla fine del filmato - "Messaggio all'America" - con il quale il diciannove agosto scorso era stata mostrata al mondo la macabra decapitazione dell'altro ostaggio statunitense nelle mani dell'Isis, James Foley. Nello stesso filmato, il miliziano avvertiva Barack Obama che la vita del secondo recluso dipendeva da lui.

Dopo la minaccia i familiari di Sotloff avevano aperto una petizione sul sito della Casa Bianca chiedendo al presidente di salvare la vita al figlio. E proprio una settimana fa la madre del giornalista aveva lanciato un appello all'Isis per la sua liberazione

Un appello con ogni probabilità caduto nel vuoto. Al momento la Casa Bianca non è grado di confermare la decapitazione di Sotloff, ma non arrivano smentite. La notizia, ha commentato il portavoce Josh Earnes, "non può essere al momento verificata". 

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