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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Anno nero per la stampa, 80 giornalisti uccisi nel mondo: "Mestiere pericoloso"

Lo denuncia Reporters sans Frontieres nel suo rapporto annuale. E la copertina dell'edizione di Time è dedicata ai reporter uccisi della Capital Gazette di Annapolis: "I giornalisti sono le persone dell'anno"

Raccontare il mondo, mestiere pericoloso. Ottanta giornalisti sono stati uccisi in tutto il mondo nel 2018. Lo denuncia Reporters sans frontieres nel suo rapporto annuale, nel quale si ricorda che lo scorso anno i giornalisti morti a causa della loro professione erano stati 65. Oltre la metà delle vittime sono state registrate in soli cinque Paesi: 15 giornalisti sono stati uccisi in Afghanistan, 11 in Siria, nove in Messico, otto nello Yemen e sei in India.

Nel rapporto, nel quale si denuncia la violenza "inedita" contro i giornalisti, si ricorda inoltre che negli Stati Uniti si contano anche sei vittime, quattro delle quali in un attacco a giugno contro il giornale Capital Gazette, in Maryland, dove ad aprire il fuoco era stato un uomo che si era sentito diffamato per gli articoli su di lui, condannato per stalking.

Secondo il rapporto di Rsf, si contano poi 348 giornalisti in carcere in tutto il mondo, con il record che spetta alla Cina (60 reporter), Egitto (38), Turchia (33), Iran e Arabia Saudita (28). In totale, negli ultimi dieci anni si contano 702 vittime tra i giornalisti.

Le persone dell'anno 2018 sono i giornalisti

La copertina dell'edizione di Time di questo mese è dedicata ai reporter uccisi della Capital Gazette di Annapolis. Per la rivista americana le 'persone dell'anno 2018' sono i giornalisti in pericolo, soprannominati i 'Guardiani' in quanto custodi dela vera informazione.

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Reporter senza frontiere, nel 2017 uccisi 65 giornalisti: "Mestiere pericoloso"

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