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Mercoledì, 24 Aprile 2024
GRECIA / Grecia

Grecia, Samaras chiamato a prendere in mano le redini del Paese

Il leader di Nuova Democrazia dovrà formare un nuovo governo. Sembra vicino un accordo con Pasok e Dimar, mentre Syriza siederà all'opposizione

Per il conservatore Antonis Samaras, leader di Nuova Democrazia, si sta avvicinando il momento di prendere in mano le redini del Paese. I cittadini si aspettano una rinegoziazione del memorandum, mentre l'Europa pretende che vengano applicate delle misure in grado di arginare la crisi economica.

Coalizione con Pasok - Samaras ha tre giorni per formare un nuovo governo e, secondo alcune fonti interne al partito e citate da Euronews, sembra ormai certo un accordo con i socialisti del Pasok. In questo modo Samaras potrebbe contare su162 seggi su 300, un numero sufficiente a garantirgli la maggioranza. 

Vicino un accordo con Sinistra Democratica - A questa coalizione si potrebbero inoltre unire gli uomini di Sinistra Democratica (Dimar). “La Grecia deve avere ed avrà un governo il prima possibile” ha detto il socialista Evangelos Venizelos, come riporta la Bbc. “Sono fiducioso dopo il mio incontro con Fotis Kouvelis (a capo di Sinistra Democratica, ndr) ed i nostri punti di vista sono molto vicini”. 

Il leader di Dimar sembra però più cauto. “Ci sono ancora alcune questioni in sospeso per quanto riguarda il programma del governo e le condizioni di salvataggio dalle quali la Grecia deve disimpegnarsi”, ha dichiarato. 

Syriza all'opposizione - Chi invece non vuole fare parte di questa coalizione è Syriza, che in pochi mesi è riuscito a porsi come il secondo partito del Paese. Il suo leader, Alexis Tsipras, ha infatti confermato la sua contrarietà al piano di salvataggio. 

“Anche coloro che sceglieranno di stare all’opposizione devono mostrare responsabilità e coesione nazionale” ha dichiarao il leader socialista Evangelos Venizelos, riferendosi probabilmente proprio a Syriza. “Questo affinchè il Paese possa raggiungere i migliori risultati possibili sia a livello interno che, ancora più importante, coi nostri partner all’estero”. 

I primi 'no' di Berlino - Nei giorni della campagna elettorale Samaras si era impegnato a rinegoziare gli accordi del piano di salvataggio, proposta che era stata portata avanti anche dal suo sfidante Tsipras. Secondo alcune fonti citate dall'Ansa, Atene potrebbe chiedere alla troika di attuare i tagli concordati per 11,7 miliardi di euro in quattro anni invece che in due. Berlino ha però già messo le mani avanti. “Non ci sono margini per rinegoziare i termini del salvataggio concesso dall'Unione Europea alla Grecia”, ha riferito la cancelliera Angela Merkel. 

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