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Martedì, 16 Aprile 2024
CALCIO & CRISI

Grecia, la crisi ha rotto il calcio: annullato il campionato

Club in crisi e contratti di sponsorizzazione quasi dimezzati, i presidenti si arrendono: il campionato di serie B non parte. "Il rinvio - specifica la lega - è a tempo indeterminato"

ROMA - Il triplice fischio più brutto, tragico. Perché a finire non è una partita, ma un campionato. E non uno di quelli da "terzo mondo del pallone". No. A dire "arrivederci", ma sembra tanto un addio, è la seconda competizione di quella Nazione che soltanto dieci anni fa era sul tetto più alto d'Europa, con capitan Zagorakis ad alzare al cielo la coppa sotto gli occhi di una Lisbona attonita, incredula.   

Ma era un'altra Grecia. Un'altra Europa. Un altro mondo. La bolla finanziaria americana non era ancora esplosa, i mutui sub-prime facevano sentire ricco anche chi ricco non lo era. E l'Italia, sorella di sventura del paese ellenico, era l'ombelico del mondo calcistico. Poi qualcosa, molto, è cambiato. I soldi sono finiti. Tagli alla sanità, all'istruzione, all'informazione: troppo per permettere al "carrozzone della domenica" gli sfarzi dei bei tempi che furono. Troppo anche per permettere alle aziende di immaginare le sponsorizzazioni da capogiro del passato. "Senza soldi - si sa - non si cantano messe": e il rito pagano del calcio, suo malgrado, non fa eccezione. 

Così i presidenti della Serie B greca, a poco più di dieci giorni dall'inizio del campionato, hanno deciso di sospendere il torneo per mancanza di soldi. "Il rinvio è a tempo indefinito - scrive una nota della lega della seconda divisione - e si è reso necessario per le difficoltà finanziarie e istituzionali del settore".

Un circolo vizioso - club in crisi, aziende in crisi - che ha ucciso il calcio. Ai problemi delle singole squadra, costrette a ridimensionare organici e stipendi per far quadrare i conti, si è infatti aggiunto nelle scorse settimane il taglio del 30% alla sponsorizzazione della Serie B da parte della Opap, il consorzio che gestisce le scommesse ad Atene. 

Risultato: campionato fermo. Forse per sempre. Le squadre hanno chiesto un intervento al presidente del Consiglio, Antonis Samaras, perché si attivi a sbloccare la situazione sostenendo il movimento. Difficile. 

Anche perché la Serie B è solo l'ultima vittima dei guai della Grecia. La massima divisione ha avuto - e ha - i suoi problemi, e non da poco. L'Aek Atene, dopo novant'anni di successi, ha portato i libri in tribunale e ora gioca nei dilettanti. Il Panathinaikos per mesi non è riuscito a pagare l'affitto per lo stadio. E Theodoros Zagorakis, il capitano dell'Europeo, si è ritirano nel 2007. L'anno dopo sarebbe cominciata la crisi. La grande crisi. 

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