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Giovedì, 28 Marzo 2024
GRECIA / Grecia

Grecia, domani al voto, l'Europa tiene il fiato sospeso

A Bruxelles si teme una vittoria di Tsipras, mentre Samaras tuona: "la scelta è tra l'euro e la dracma"

“Sono più di trent’anni che mi occupo di questioni politiche e internazionali e non avevo mai visto una tale intromissione straniera nelle elezioni greche”. Con queste parole Giorgio Delastik esprime bene la preoccupazione che si respira in tutta Europa. Il voto di domenica sarà decisivo non solo per il futuro della Grecia ma anche per quello dell'eurozona.

Samaras contro Tsipras - A scontrarsi saranno proprio loro: da una parte Antonis Samaras, conservatore di Nuova Democrazia, veterano della politica, tra coloro che hanno approvato quelle misure di austerity invise al popolo greco.

Dall'altra parte il giovane Alexis Tsipras, a capo della formazione di sinistra Syriza, che più volte ha criticato la politica economica dei suoi predecessori, annunciando, in caso di vittoria, la volontà di rinegoziare entro 10 giorni il piano di salvataggio. 

Gli ultimi sondaggi danno il partito di centrodestra in leggero vantaggio con il 29% dei voti, come riferisce Euronews. Syriza si trova poco lontano, forte del suo 26%. 

Ieri sera Samaras ha tenuto il suo ultimo discorso agli elettori riuniti in piazza Syntagma. “La scelta non è tra due schieramenti ma tra l’euro e la dracma” ha tuonato il leader di Nd. “Usciremo dalla crisi ma non dall'euro”, ha poi assicurato, impegnandosi a rinegoziare il piano di salvataggio, proposta già lanciata da Tsipras. 

Anche se non si è arrivati alla creazione di un governo, i cittadini che hanno votato il 6 maggio hanno lanciato un messaggio forte, bocciando di fatto la politica di austerità voluta da Nd e Pasok sotto la guida di Lucas Papademos. 

Intanto le casse dello Stato stanno iniziando a prosciugarsi. Se l'Europa dovesse sospendere l'erogazione del presito garantito dal piano di salvataggio, c'è il rischio che giù a luglio Atene non sia più in grado di pagare pensioni e stipendi pubblici, come ricorda l'Ansa

Bruxelles sembra essere sempre più spaventata dalla figura di Tsipras. Secondo Jean-Claude Junker, con la vittoria di Syriza Atene volterebbe le spalle all'euro. “Se la sinistra radicale vincesse, eventualità che non si può escludere, le conseguenze per l'unione monetaria sarebbero imprevedibili” ha dichiarato il presidente dell'Eurogruppo ad un giornale autriaco, come riportato da Kathimerini

Le elezioni di domenica potrebbero confermare l'esistenza del disagio sociale presente nel Paese. Il 6 maggio la formazione neonazista Alba Dorata, che nel 2009 non aveva superato lo 0,23% dei consensi, ha raccolto il 6,7% delle preferenze. La formazione di destra, oltre ad essere ostile al piano di austerità, si è anche espressa contro gli immigrati, annunciando di voler riconsegnare “la Grecia ai greci” e di voler minare la frontiera con la Turchia. Secondo un sondaggio pubblicato su Le Parisien, i neonazisti potrebbero ottenere il 7% dei voti, ed ottenere quindi 21 deputati. 

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