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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Libia, Haftar rigetta il cessate il fuoco mentre riprendono le partenze dei migranti

"160 persone su 3 barche, riportate a forza verso una zona di guerra". È l'associazione umanitaria AlarmPhone a rilanciare il segnale di soccorso proveniente da diverse barche in pericolo al largo della Libia.

È fallito il tentativo di mediazione per arrivare ad uno stop alle ostilità in Libia: l'autoproclamato Esercito nazionale libico ha respinto l'appello al cessate il fuoco avanzato appena 24 ore fa daTurchia e Russia. Le forze del generale Khalifa Haftar pertanto continueranno a marciare dalla Cirenaica sulla capitale libica Tripoli.

"Continueremo a lottare contro i gruppi armati di Tripoli classificati come terroristi", ha dichiarato il portavoce dell'Lna Ahmed al Mismari nel corso di una conferenza stampa, rilanciata dall'emittente al Arabiya.

La notizia arriva mentre l'associazione umanitaria AlarmPhone rilancia il segnale di soccorso proveniente da diverse barche in pericolo al largo della Libia. "Sappiamo di circa 160 persone su 3 barche, riportate a forza verso una zona di guerra" sottolinea la stessa Alarm Phone su Twitter spiegando che sul posto è intervenuta la cosiddetta guardia costiera libica.

Nel pomeriggio l'organizzazione era stata allertata per la presenza di "41 persone su una barca in difficoltà in acque Sar maltesi. Stanno scappando dalla Libia, tra loro molti bambini. Abbiamo informato le autorità di Malta e chiesto un immediato soccorso! Le condizioni meteorologiche sono difficili. Non lasciateli annegare!".

Intanto è in arrivo a Roma il ministro dell'Interno del governo di accordo nazionale che controlla Tripoli. La notizia della visita di Fathi Bashagha arriva all'indomani della decisione del capo del governo di Tripoli, Fayez al Serraj, di non incontrare a Palazzo Chigi, dove era atteso, il premier Giuseppe Conte. Serraj, che avrebbe dovuto vedere Conte dopo il colloquio tra quest'ultimo ed il generale Khalifa Haftar, è rientrato direttamente a Tripoli da Bruxelles. L'annuncio del cambio di programma di Serraj è arrivato dall'ambasciatore libico alla Ue, Hafed Ghaddur, che, senza citare esplicitamente il motivo per cui il capo del governo di Tripoli ha saltato la visita romana, ha ribadito che "non ci sarà mai alcun dialogo con il criminale di guerra Haftar".

Intanto è attesa per domani a Bruxelles una importante riunione del Consiglio Affari esteri dell'Unione Europea cui parteciperanno anche l'inviato Onu per la Libia, Ghassan Salamé, ed il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

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