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Martedì, 16 Aprile 2024
TERRORISMO

Isis, l'allarme ora è per "donne e bambini"

I servizi segreti italiani: "Sul web reclutano giovanissimi e giovanissime, mostrano il terrorismo come fosse un videogame". Allerta anche dall'Australia: "Troppe ragazze sono partite per la Siria e l'Iraq dietro il sogno di una missione romantica"

ROMA - C'è, ovviamente, l'allarme attentati. C'è poi il rischio di blitz singoli messi in atto dai cosiddetti "foreign fighters". E se il web è il luogo perfetto per fare propaganda, quello che mancava - in Italia - era l'allarme "donne e bambini". Un allarme suonato oggi dal vicepresidente del Copasir (i servizi segreti italiani) Giuseppe Esposito che in una lunga videointervista rilasciata a La Stampa ha spiegato come "l'ultimo fronte della propaganda islamista riguarda i ragazzi e i bambini". 

I servizi segreti italiani parlano quindi di un vero e proprio "salto di qualità" con il quale l'Isis sta facendo opera di proselitismo non solo sul loro territorio, ma "utilizzando i social network e filmati violenti che trasformano morti e uccisioni in una sorta di videogioco".

I giovani sono più facilmente influenzabili da questi messaggi virali e tra dieci anni, se non riusciremo a fermare questa propaganda della violenza, saranno dei perfetti terroristi

LEGGI INTERNAZIONALI - L'intento è chiaro: "Dobbiamo attrezzarci anche modificando le convenzioni internazionali a tutela dei fanciulli, ad oggi non vi è nessuna legge internazionale che punisca chi recluta i minori per fini terroristici, così come nessuno ha ancora emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti di Al Baghdadi. L'Isis - ha proseguito Esposito - ha cominciato la sua azione assoldando 400 ingegneri informatici per organizzare una campagna di comunicazione e utilizzare un fuoco mediatico contro l'Occidente. Il loro obiettivo primario, al momento, è quello di incutere terrore. Anche quei politici che alimentano paure nei nostri cittadini fanno involontariamente buon gioco agli obiettivi dell'Isis". 

POLIZIA POSTALE - "La Polizia postale e i nostri servizi di sicurezza - ha concluso - stanno monitorando diversi snodi cruciali sul deep web dove l'Isis abilmente riesce ad agire. Per impedire la diffusione di questi messaggi possiamo reclutare anche hacker patriottici per aiutare il Paese contro questa strategia del terrore". Red

CONFERMA DALL'AUSTRALIA - La "questione donne" reclutate dall'Isis è un tema caldo anche dall'altra parte del mondo, in Australia, dove numerose ragazze sono partite per l'Iraq e la Siria per sposare jihadisti dello Stato islamico, pur non trattandosi esattamente di "un'avventura romantica": è l'allarme lanciato dalle autorità di Canberra, secondo le quali almeno 110 giovani australiani sono partiti per combattere al fianco dei jihadisti in Medio Oriente, mentre fra 30 e 40 ragazze si trovano fra loro o sostengono attivamente l'Isis dall'Australia. "Sfortunatamente vediamo delle persone, soprattutto giovani, che vogliono andare in Siria e in Iraq, e c'è un numero crescente di giovani donne", ha dichiarato il ministro degli Esteri Julie Bishop, interpellata su tre adolescenti sospettate di essere partite da Londra per unirsi all'Isis. "Tutto questo sfida ogni logica. Le famiglie e gli amici devono fermarle prima che sia troppo tardi", ha aggiunto il ministro, citando il caso di Amira Karroum, 22 anni, partita prima di Natale da Sydney e uccisa in Siria. "Lei non è morta come martire. La sua morte è tragica e insensata".

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