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Giovedì, 28 Marzo 2024
Isis

Isis, Papa Francesco nel mirino dei lupi solitari: "Basterebbe un drone"

Cresce l'allerta per Papa Francesco, da sempre poco "disponibile" alle attenzione di agenti e servizi segreti. Preoccupano i prossimi impegni del pontefice all'estero: lì i lupi solitari potrebbero colpire

ROMA - La Jihad non si fermerà al Medio Oriente. La jihad, la guerra santa dei musulmani, andrà avanti "finché non ci troveremo sotto gli alberi di ulivo di Roma e avremo distrutto quell'edificio osceno che si chiama Casa Bianca". I miliziani dell'Isis, il califfato islamico, fanno sul serio. La loro propaganda è sempre più aggressiva, pressante. La loro propaganda, temono i servizi segreti degli Stati occidentali, è sempre più convincente. Tanto che i "lupi solitari", occidentali che decidono di passare dall'altra parte della barricata e compiere attentati "personali", cominciano a essere una minaccia seria. Che preoccupa. Almeno quanto quella bandiera nera fatta sventolare virtualmente in Vaticano come segno di sfida. 

E' tanta in questi giorni la paura per Papa Francesco. Una paura cresciuta sempre più nel corso delle settimane, con il pontefice che si mostrava sempre meno "disponibile" alle attenzioni di guardie del corpo e agenti e con i miliziani che si facevano vedere sempre più minacciosi e pronti all'azione. Ecco perché, racconta il Corriere della Sera, adesso i servizi segreti hanno davvero paura di un attentato contro Bergoglio e hanno accresciuto le misure di sicurezza tanto per le apparizioni romane quanto per i viaggi esteri del pontefice. 

Già lo scorso agosto, mentre Francesco stava rientrando in Vaticano dal viaggio in Corea, gli fu sconsigliato di fare tappa in Kurdistan, dove avrebbe voluto fermarsi per lanciare un appello a favore dei cristiani perseguitati. In occasione della sua visita in Albania, il ventuno settembre scorso, era forte il timore che jihadisti albanesi potessero compiere un attentato. Adesso a preoccupare, e non poco, c'è la visita che il Santo padre sta per fare in Turchia, altra zona "calda". Papa Francesco visiterà il paese musulmano dal ventotto al trenta novembre. Ed è proprio in questi tre giorni che l'allerta sarà massima. 

A quanto si apprende il timore più forte, in questo periodo, è che qualche affiliato europeo all'Isis progetti un attentato. Magari colpendo quando in piazza si trovano migliaia di persone. Un attacco in grande stile - una sorta di replay delle Torri gemelle - è escluso. Ma l'offensiva potrebbe arrivare dall'alto. Basterebbe, ricostruisce il Corsera, un normalissimo drone, facilmente acquistabile su internet, che può raggiungere i mille metri di altezza e trasportare fino a due kg di peso, pilotato a distanza da cinquecento metri. L'allerta è massima. La paura anche. 

Papa Francesco in visita in Corea del Sud | INFOPHOTO

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