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Venerdì, 29 Marzo 2024
Isis

Isis, ancora minacce all'Italia: "La Libia è la porta per arrivare a Roma"

Il conflitto nel Paese nordafricano è considerato importante in chiave strategica per l'assalto finale alla Capitale della cristianità. Intanto a Sirte è stata imposta la sharia

"Libya: gate to Rome". E’ lo slogan della nuova campagna del terrore firmata dai jihadisti dello Stato Islamico che continuano a minacciare Roma e l’Italia. La Libia è dunque "la porta" per l’assalto finale alla Capitale della cristianità.

Su Twitter  i sostenitori del Califfato hanno pubblicato una serie di immagini che mostrano la città eterna in fiamme sovrastata dal drappo nero dello Stato Islamico. In un’altra immagine la mappa della Libia fa capolino in basso, sottolineando l’importanza strategica della Libia ai fini dell’avanzata jihadista in occidente.

L’intento dei miliziani, scrive Daniele Raineri sul Foglio, "è quello di attirare nuove reclute e appoggio dall’esterno". La campagna mediatica dell’Is, infatti, "non parte dall'alto, ma per ora è soltanto un'iniziativa della base libica – per così dire – molto volenterosa ma meno talentuosa nella propaganda, come si può vedere da queste immagini".


Un’iniziativa che però testimonia quanto il gruppo estremista consideri importante il conflitto che si è aperto in Libia, soprattutto in chiave strategica.

Ma c’è un altro dato che desta preoccupazione: Sirte viene ormai considerata la "Terza capitale" dello Stato Islamico dopo Raqqa in Siria e Mosul in Iraq. E in Libia l’Is avrebbe già creato una sorta di 'emirato' alla stregua di quanto successo già in Iraq e Siria. 

Secondo un sito di informazione locale, che cita alcuni testimoni, i jihadisti presenti a Sirte avrebbero sostituito i tribunali civili con una Corte islamica della Sharia. 

Gli estremisti avrebbero inoltre imposto classi separate per uomini e donne in scuole e università. Nuove ferree regole sono state imposte anche ai commercianti, schedati in un apposito registro, con precisi obblighi e tasse. 

E ieri, in un nuovo video diffuso in rete, lo Stato Islamico ha invitato i suoi militanti alla "mobilitazione generale per la Jihad in Libia" lanciando un appello ai "fratelli del monoteismo", del vicino Marocco ma anche di quelli in Iraq e Siria e Arabia Saudita per sostenere la loro causa del Paese Nordafricano. Lo riporta la tv satellitare "al Arabiya".

Il video, postato in rete da siti jihadisti, è firmato dall'"Ufficio Media della provincia di Tripoli-Ovest" del Califfato nero. Nel filmato appare un esponente dell'ala libica dell'organizzazione di Abu Bakr al Baghdadi, che si fa chiamare "Abu Ali al Jazrawi", il quale afferma: "L'appello della jihad si è elevato nella terra della Libia per invitare i fratelli del monoteismo nella Penisola araba, nello Sham (nome storico che indica l'attuale Siria, il Libano e la Palestina), in Marocco, Iraq e lo Yemen per sostenere l'Islam in Libia".

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