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Martedì, 19 Marzo 2024
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Sirte, nel covo dell'Isis documenti sull'Italia: "Ci sono combattenti a Milano"

Nei progetti del Califfato l’invasione dell’Italia sarebbe dovuta cominciare proprio dalla Libia. L’operazione sarebbe già cominciata con l’invio di decine di militanti partiti in modo legale. I servizi segreti di Tripoli: "Serve cooperazione con le polizie europee"

La caduta di Sirte sta permettendo di ritrovare molti documenti riconducibili allo Stato Islamico.

Nei progetti del Califfato l’invasione dell’Italia sarebbe dovuta cominciare proprio dalla Libia, e nello specifico proprio da Sirte. L’operazione sarebbe già cominciata con l’invio di decine di militanti partiti in modo legale, infiltrati tra le masse di disperati a bordo dei barconi: è quanto scrive oggi il Corriere della Sera.

Secondo il Corriere ci sarebbero decine di elementi jihadisti già arrivati nel Nord Italia, in particolare nel Milanese. I servizi segreti dovranno collaborare per individuarli prima che possano entrare in azione.

"Stiamo trovando nuove prove dei piani di Isis. Sono documenti che stiamo cominciando a decifrare - dicono i servizi segreti di Tripoli - Molti arrivano in pile di quaderni scritti a mano, fogli volanti, taccuini in parte rovinati dagli incendi, scompigliati dalle esplosioni e dalla furia della battaglia di Sirte. Pure, si tratta di testimonianze fondamentali. Raccontano della catena di comando di Isis da Raqqa, le province siriane e quelle irachene, sino alla Libia" 

"Ci spiegano il ruolo del saudita Abu Amer al Jazrawi, il responsabile militare dei jihadisti di Sirte e quello di Hassan al Karami, il leader religioso originario di Bengasi. Dobbiamo anche capire se si trovano documenti relativi alle colonne in Europa, ai loro contatti e referenti. Già ne abbiamo alcuni. Dovrebbero interessare alla polizia italiana. Abbiamo infatti individuato numerosi riferimenti al vostro Paese, soprattutto su elementi libici, tunisini e sudanesi che agiscono nel Milanese", dicono al quotidiano milanese fonti dell'intelligence libica. 

La caduta di Sirte - Foto Ansa e social network

Appare sempre più chiaro che è indispensabile la cooperazione tra Tripoli e le polizie europee per individuare eventuali elementi pericolosi già presenti in Europa.

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