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Martedì, 23 Aprile 2024
TERRORISMO / Tunisia

Isis, nuove minacce: "L'attacco a Tunisi era solo una prova"

Dopo l'attentato al museo del Bardo il Califfato nero risponde così al corteo di domenica contro il terrorismo: "Siete pochi, la manifestazione ne è la prova. Ora nuovi e dolorosi attacchi perché non sapete difendervi"

TUNISI - Ieri la marcia internazionale contro il terrorismo. Oggi, le nuove minacce dell'Isis. E' una Tunisia spaventata quella del "giorno dopo" il grande corteo di domenica. Un corteo che per la cellula tunisina dello Stato Islamico ha mostrato "il vero numero dei nemici dell'Islam". In un comunicato diffuso in rete dal sito Afrique Media, ritenuto organo ufficiale della filiale del Califfato nero nel Maghreb, arrivano nuove minacce alla Tunisia.

IL DOCUMENTO - In un documento che porta la firma delle Brigate Aqabah bin Nafie, le stesse che avevano rivendicato l'attentato al museo Bardo in cui sono morte di 23 persone, si legge: "Nel vostro corteo contro l'Islam e a favore del terrorismo dei miscredenti avete mostrato il vostro numero reale, e questo nonostante la grande mobilitazione dei vostri partiti e le vostre televisioni che per più di una settimana hanno invitato alla partecipazione a questa presunta marcia".

"NUOVI ATTENTATI" - Nel comunicato, la cui autenticità non è ancora stata confermata dalle autorità, si fanno nuove minacce ai 'nemici dell'Islam': "L'operazione Bardo - si legge - è stata solo un test per misurare il polso e conoscere il livello di facilità di violare i vostri quadrati di sicurezza meglio presidiati: Ci saranno ulteriori dolorose operazioni giorno dopo giorno".

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"UCCIDERLI COSì" - Alla lettura di questo comunicato tornano alle mente le parole dell'appello a jihadisti e "lupi solitari" lanciato poche ore dopo l'attentato del Bardo e riportato dal settimanale Terra di Toni Capuozzo: "Investire i turisti con le auto, affogarli in mare, sgozzarli sulle spiagge". Nel mirino, "americani, britannici, francesi e israeliani". In quella sorta di diario c'era una sorta di guida, di racconto minuto per minuto dell'attacco: "“E’ una normale giornata di sole, c’è un bel clima, piacevole e temperato" (...) "Loro due (i terroristi) escono di casa, prendono la metro, scendono e cambiano treno, scendono di nuovo, passano davanti alla centrale della polizia infedele del Bardo e davanti alla sede dei servizi segreti militari del Tiranno… si siedono un momento… lasciano la borsa con dentro le armi e le bombe a mano alla fermata dell’autobus".

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LE FALLE NELLA SICUREZZA - Ma è soprattutto il richiamo del documento pubblicato da Afrique Media sulle falle nella sicurezza a far tornare alla mente quei drammatici minuti. Il test "per misurare il polso e conoscere il livello di facilità di violare i vostri quadrati di sicurezza" ha avuto successo. E' successo tutto in pochi minuti. Dopo aver lasciato le armi, infatti, i terroristi vanno "a controllare il posto" e poi tornano "a riprendere le borse". Quindi "si infiltrano dentro il parco del parlamento/museo, uno dei due tira fuori le armi e le bombe a mano mentre l’altro fa un rapido giro di ricognizione". In quel momento inzia l'inferno.

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