Isis, esecuzione di massa a Mosul: giustiziate 300 persone
I jihadisti dell'Isis hanno massacrato, in gran parte giustiziandoli a sangue freddo, almeno trecento persone tra soldati e civili in Iraq
Orrore nella città irachena di Mosul, dove i jihadisti dell’Isis hanno massacrato, in gran parte giustiziandoli a sangue freddo, almeno trecento persone tra soldati e civili, molte delle quali avevano fatto parte della commissione elettorale.
Secondo quanto riferito da IraqiNews, le persone uccise sono soprattutto poliziotti, militari ed esponenti della società civile, ma anche civili con il solo torto di avere parenti tra i militari o i membri della commissione, intere famiglie di uomini, donne e bambini.
Tra la gente qualcuno è riuscito a parlare con l’agenzia spagnola Efe e ha detto che "il capo dei massacratori è Mahmoud Salam... Lui ha accusato le vittime di essere apostati e infedeli e ha detto di averle fatte condannare alla giusta punizione da un tribunale islamico che fa rispettare la sharia ed è stato istituito dall’organizzazione integralista". Il portavoce dell’esercito iracheno a Ninive, Mahmoud Souraji, ha dal canto suo confermato l’esecuzione di 300 persone che - ha precisato - erano nelle mani dei miliziani dell’Isis da alcuni giorni: "Il gruppo terrorista ha giustiziato questa gente in diversi posti a Mosul. Molti sono stati uccisi nei centri di detenzione nella città e nei suoi dintorni".
Mosul è situata nella provincia nord-occidentale di Ninive e dallo scorso luglio è sotto il controllo dei jihadisti dello Stato islamico. Negli ultimi mesi però i fondamentalisti islamici hanno cominciato a perdere terreno e sono comunque fortemente osteggiati dalla popolazione.
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