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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nuovo orrore dell'Isis: in un nuovo video bruciato vivo un pilota siriano

Nel filmato si vede la vittima vestita con una tuta rossa e legata con una catena ad un albero, mentre urla di dolore prima che il suo corpo sia carbonizzato. Il video senza data rivendica anche successi in Siria e Iraq. Gentiloni: "Isis sconfitto ma ancora pericoloso"

Lo Stato Islamico ha diffuso un nuovo video nel quale viene bruciato vivo un pilota siriano catturato un anno e mezzo fa nella zona di al Qalamun, a Ovest della capitale siriana Damasco. Nel lungo filmato, dal titolo "Fiamme della Guerra" e della durata di 58 minuti, è stata omessa la data, probabilmente perchè non attuale.

Secondo le indicazioni contenute nello stesso video, il pilota arso vivo si chiama Azzam Eid, era un maggiore dell'esercito originario di Hama. Nel filmato si vede la vittima vestita con una tuta rossa e legata con una catena ad un albero, mentre urla di dolore prima che il suo corpo sia carbonizzato.

Il video è tradotto in diverse lingue e mostra altre immagini di decapitazione: tra queste, lo sgozzamento di militari siriani e iracheni catturati. Nel filmato sono incluse anche immagini che si riferiscono a combattimenti avvenuti in passato in Siria e in Iraq, 

Il nuovo filmato evoca quello diffuso, sempre dai media dell'Isis, nel gennaio del 2015 in cui si vedeva il pilota giordano Muath al-Kaseasbeh dato alle fiamme in un gabbia al centro di Raqqa, poche settimane dopo l'abbattimento del suo caccia F-16.

Gentiloni: "Isis sconfitto ma ancora onde pericolose"

"Abbiamo in sospeso la questione della lotta al terrorismo: abbiamo vinto una battaglia perchè Daesh è stato sconfitto da un punto di vista militare ma la sua distruzione sta provocando onde pericolose, penso all'incontro tra Daesh con altre organizzazioni come sul Sinai e in Somalia". Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni intervenendo a Roma al Forum Rome Med 2017 - Mediterranean Dialogues.

"L'Italia è protagonista e orgogliosa degli sforzi che ha fatto nel Mediterraneo, della sua capacità di accogliere che è superiore a quella di chiuqnue altro e della sua capacità di colpire più di chiunque altro il traffico di esseri umani"

"Non ci sono più garanti esteri di un nuovo ordine del Mediterraneo, servono meno ambizione e più responsabilità, sono lontani gli anni di Suez". Bisogna dunque, ha aggiunto Gentiloni, "lavorare insieme" con una approccio "multilaterale" senza che "nessuno si senta protagonista di una nuova sfera di influenza".

"Non si può "ignorare l'Africa, la sfida è investire in Africa che non è solo un dovere ma un'opportunitò per l'Europa, è una consapevolezza che è chiara in Ue", ha concluso il premier.

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