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Venerdì, 29 Marzo 2024
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L'Isis sta perdendo terreno in Iraq e Siria: "Il crollo è vicino"

Lo Stato Islamico ha perso il 45 per cento dei territori che una volta controllava in Iraq. In Siria la percentuale è del 20 per cento. E i terroristi uccisi adesso sono più di 25mila

Il gruppo dello Stato Islamico ha perso quasi la metà dei territori che una volta controllava in Iraq. Lo ha detto Peter Cook, un portavoce del Pentagono. Precedentemente il dipartimento della Difesa aveva stimato che l'Isis avesse perso il controllo di circa il 40 per cento dell'area che reclamava in Iraq e circa il 10 per cento in Siria. Questi valori percentuali sono saliti da allora.

"Il numero attualmente in Iraq è di circa il 45 per cento", ha dichiarato Cook. "In Siria", ha aggiunto, "è tra il 16 e il 20 per cento".

I terroristi dell'Isis si fecero strada nelle due nazioni mediorientali all'inizio del 2014, incontrando ben poca resistenza da parte delle forze di sicurezza di Baghdad e sfruttando il caos provocato da una guerra civile a Damasco.

Dall'agosto di quell'anno, gli Usa guidano una coalizione internazionale volta a lottare contro e a sconfiggere l'Isis. La strategia è basata sia su attacchi aerei sia su attività di training di partner locali, a cui vengono anche fornire attrezzature.

In Iraq i miliziani sunniti hanno perso il controllo di Ramadi e Heet, ma hanno ancora sotto la loro supervisione città importanti come Mosul e Fallujah. In Siria, il gruppo domina a Raqqa, considerata dall'Isis la capitale del proprio califfato.

Nel complesso, l’Isis sta perdendo combattenti (secondo una fonte americana, ne sono stati uccisi 25.000), potere economico e controllo del territorio. Un analista egiziano, Abdel-Moneim Said, ha persino paragonato la situazione attuale dell’Isis all’ultimo anno del Terzo Reich nazista.

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