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Giovedì, 28 Marzo 2024
Siria

Ucciso giornalista siriano: denunciava i crimini dell'Isis

Ahmad Mohamed al Mousa era tra i fondatori del blog "Raqqa is being slaughtered silently (Rbss)": è stato freddato da un gruppo di uomini mascherati a Idlib, vicino il confine con la Turchia

C'è una guerra silenziosa che uccide chi dalla Siria combatte in prima linea contro lo Stato islamico. L'ultima vittima si chiama Ahmad Mohamed al Mousa, giornalista che insieme al collettivo Raqqa is being slaughtered silently (Rbss), realtà non ha mai smesso di denuciare le efferatezze e le violenze dei jihadisti nei territori occupati dall'esercito nero. 


Al Mousa è stato assassinato, freddato da un gruppo di uomini mascherati nella città di Idlib, al confine con la Turchia. La notizia è arrivata attraverso i social network. Lui è il terzo giornalista del collettivo Rbss a essere assassinato dall'aprile 2014, periodo in cui il blog è stato messo on-line. Poco tempo fa Al Mousa aveva ricevuto l’International press freedom award. 

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Il Committee to protect journalists (Cpj) ha condannato l’omicidio: "Solo poche settimane fa, quasi 900 tra giornalisti, difensori dei diritti umani e sostenitori erano riuniti per esprimere solidarietà a Raqqa is being slaughtered silently. Oggi siamo ancora insieme, questa volta in lutto" ha dichiarato il direttore del comitato, Joel Simon.

Rbss è una squadra di giovani reporter che quotidianamente racconta la guerra in Siria, documentando sia le violenze e le punizioni inflitte dai jihadisti a chi vìola la legge islamica, sia le conseguenze degli attacchi aerei nella città di Raqqa, Ibrahim al-Qader Abd e il giornalista Fares Hamadi a Urfa, in Turchia sud-orientale. Nel maggio del 2014, Al-Moutaz Bellah Ibrahim è stato rapito e ucciso.

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