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Giovedì, 28 Marzo 2024
SIRIA / Israele

Israele dispiega difese missilistiche in caso di rappresaglia per attacco in Siria

Si scopre inoltre oggi che sarebbe stata l'intelligence militare israeliana a fornire la maggior parte delle prove sulla responsabilità del regime di Damasco nell'attacco con armi chimiche lanciato la scorsa settimana a est della capitale

Israele ha dispiegato tutte le sue difese missilistiche contro eventuali azioni di rappresaglia in caso di un attacco alla Siria. Lo ha riferito la radio militare israeliana. Intanto, il quotidiano israeliano Haaretz ha reso noto che il governo si riunirà oggi per discutere il possibile attacco americano alla Siria. Ieri il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che "se riscontrassimo qualunque tentativo di colpirci, reagiremmo e reagiremmo con violenza".

"Alla luce dei recenti sviluppi nella regione, le forze armate israeliane stanno adottando le misure difensive necessarie per salvaguardare lo Stato di Israele", hanno detto fonti militari. Secondo la radio militare israeliana, l'esercito sta dispiegando il sistema antimissilistico Iron Dome nel nord e una batteria di Patriot a ovest.

Su Facebook, il portavoce dell'esercito, generale Yoav Mordechai, ha tentato di tranquillizzare la popolazione, che nelle ultime ore si è precipitata nei centri di distribuzione delle maschere anti-gas. L'esercito sta costantemente "esaminando, monitorando e seguendo gli sviluppi", ma non ci sono "ragioni di cambiare le nostre abitudini quotidiane", ha scritto.

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IL RUOLO D'ISRAELE NELLA SCOPERTA DELL'ATTACCO CHIMICO A DAMASCO

Sarebbe stata l'intelligence militare israeliana a fornire la maggior parte delle prove sulla responsabilità del regime di Damasco nell'attacco con armi chimiche lanciato la scorsa settimana a est della capitale. E' quanto ha riportato la rivista tedesca Focus, citando un ex funzionario del Mossad.

Secondo la rivista, citata dal Guardian, un'unità d'élite dell'intelligence avrebbe intercettato una conversazione tra funzionari siriani sull'uso delle armi chimiche. Il contenuto della conversazione sarebbe stato trasmesso agli Stati Uniti.

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La scorsa settimana il sito vicino all'intelligence israeliana, Debka, aveva riportato che l'attacco con gas sarin del 21 agosto scorso sarebbe stato lanciato della Quarta divisione dell'esercito siriano, guidata dal fratello minore del Presidente Bashar al Assad, il generale Maher Assad. I gas tossici sarebbero stati lanciati dalla grande base militare Mount Kalmun, a sud di Damasco, identificata come uno dei tre depositi delle armi chimiche possedute dalla Siria; gli altri due sono a Dummar, cinque chilometri fuori dalla capitale, e nella base aerea Al-Safira, a ovest di Aleppo. Secondo Debka, i gas presenti nei tre siti non possono essere usati senza un ordine chiaro del presidente o del fratello.

Guerra in Siria © Tm News / Infophoto

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