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Venerdì, 19 Aprile 2024
Italiane rapite in Siria

Un sorriso per Vanessa e Greta: "Siamo sulle tracce dei rapitori"

Il viceministro degli Esteri, Lapo Pistelli, riaccende le speranze di ritrovare le due cooperanti italiane rapite in Siria: "Serve silenzio, ma noi siamo sulle tracce, alla caccia del gruppo che le ha prese"

ROMA - Una luce nel buio. Una speranza. Flebile, ma pur sempre qualcosa a cui aggrapparsi. "Serve discrezione, serve silenzio. E' da prima che la notizia fosse nota che noi siamo sulle tracce, alla caccia del gruppo che ha preso le due ragazze". Con queste parole, a SkyTg24, il viceministro degli Esteri, Lapo Pistelli ha ridato un po' di forza alle ricerche di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due cooperanti italiane scomparse in Siria dal trentuno luglio. 

Quella di Pistelli è la prima dichiarazione “ufficiale” del governo da quel maledetto giorno di luglio in cui si sono perse le tracce delle due ragazze lombardi partite volontarie per la Siria. "La Farnesina si è mossa fin dal primo giorno, cioè sei giorni prima che la notizia fosse nota al grande pubblico", ha sottolineato il viceministro. 

La speranza, insomma, è ancora viva. Ma al momento di concreto c'è poco o nulla e la paura aumenta di ora in ora. L'unica certezza è che Vanessa, ventunenne di Brembate, e Greta, ventenne di Gavirate, erano arrivate in Siria il ventotto luglio scorso, entrando da Atma, uno dei più grandi campi profughi. Poi nella notte tra giovedì e venerdì, a meno di settantadue ore dall'arrivo, la sparizione. 

Le ragazze, secondo quanto ricostruito, sarebbero state rapite nel villaggio di El Ismo, a ovest di Aleppo, da uomini armati della casa di quello che nella zona indicano come il "capo del Consiglio rivoluzionario" locale. Una zona, quella del nord del Siria, dove ribelli, jihadisti islamici e bande di criminali comuni si contendono il territorio, e dove il business dei ricatti è la principale fonte di sostentamento di molti gruppi estremisti. Ecco perché il rischio, quasi la convinzione, è che le due giovani siano state rapite da una "semplice banda" e poi cedute ad un'altra organizzazione, più strutturata, in grado di gestire la trattativa per un possibile riscatto. 

Al momento il primo obiettivo della Farnesina e delle autorità italiane è individuare chi gestisce materialmente il sequestro delle due cooperanti e trovare un canale di collegamento affidabile per intavolare una trattativa. Tutto per librare Vanessa e Greta. 

Vanessa e Greta, le due italiane rapite in Siria (Foto Facebook)

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