ROMA - La luce della speranza è sempre più fioca. Gli incubi sempre più vicini. Le condizioni di Jules Bianchi, il pilota della Marussia coinvolto in uno spaventoso incidente domenica scorsa sul circuito di Suzuka, Giappone, sono disperate. La conferma, per la prima volta ufficiale, è arrivata dal primo bollettino medico diffuso martedì sera dalla famiglia del francese. "Lesione assonale diffusa, condizioni critiche", hanno sentenziato i medici. 

Il venticinquenne ha subito gravissimi danni cerebrali e non è facile ipotizzare un ritorno alla normalità, anche se in tempi molto lunghi. A fare il punto della situazione è TgCom24, che non lascia troppo spazio all'ottimismo:

Detto senza tanti giri di parole: solo un miracolo può salvarlo. 

L'impatto con la gru è stato terrificante, ben oltre quanto hanno mostrato le spaventose immagini amatoriali riprese da uno spettatore: Bianchi è andato a schiantarsi a 212 km/h, subendo una decelerazione di 50 G. Inevitabile che il cervello subisse un trauma pazzesco.

Nel dramma, Jules è stato addirittura fortunato. Il rollbar, costruito per proteggere il pilota soprattutto in caso di ribaltamento della macchina, ha svolto appieno il suo dovere, riuscendo ad assorbire - almeno in parte - l'impatto con la gru. 

Per il futuro di Bianchi, molto, quasi tutto, dipenderà dall'estensione della lesione. Più grande è il danno cerebrale, minori saranno le possibilità di sopravvivere. 

Ad assistere il giovane pilota c'è, da martedì, anche Alessandro Frati, neurochirurgo italiano inviato in Giappone dalla Ferrari, che collaborerà con lo staff medico locale e con il professor Saillant, partito dalla Francia su richiesta dei genitori. La vita di Bianchi è nelle loro mani.