Libero l'equipaggio della Ievoli: "Stiamo bene"

E' finalmente libero l'equipaggio della nave italiana Enrico Ievoli, ostaggio dal 27 dicembre quando l'imbarcazione venne assaltata dai pirati al largo delle coste dell'Oman. Lo ha confermato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, dall'Indonesia dove si trova per una missione nelle capitale asiatiche che lo porterà anche in Birmania e nel Brunei. 

Intercettato telefonicamente dagli armatori della Marnavi, il comandante della Ievoli, Agostino Musumeci, ha spiegato che "stiamo tutto bene e in buona salute. E' tutto sotto controllo. La nave è partita dalla Somalia". Quanto all'equipaggio, "è sereno" ha confermato la Marnavi "e non ha mai dubitato su quanto il governo italiano e gli armatori potessero fare per liberarli". 

La fine di un incubo - L'incubo della Ievoli era cominciato il 27 dicembre 2011, nel Golfo dell'Oman. La petroliera, lunga 138 metri, stava trasportando circa 15.750 tonnellate di Soda caustica. Il mercantile era in attesa di inserirsi in un convoglio scortato da navi militari di altri Paesi, quando fu assalito da pirati a bordo di un barchino armato di kalashnikov e Rpg. L'allarme fu dato alcune ore dopo.

Partito dagli Emirati Arabi e diretto verso il Mediterraneo, il tanker aveva un equipaggio di 18 uomini, sei dei quali italiani, cinque ucraini e sette indiani.

La società armatrice, la napoletana Marnavi non aveva chiesto l'imbarco dei nuclei militari di protezione (le scorte armate che la Difesa mette a disposizione dei mercantili italiani, ndr) perché il bastimento era già inserito in un programma di scorta navale internazionale. I pirati, forse avvertiti, hanno approfittato della momentanea scopertura; e dopo aver preso il controllo della nave l'hanno portata alla fonda davanti alla costa della Somalia.