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Sabato, 20 Aprile 2024
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Libia, americani bombardano covo dell'Isis: è strage di jihadisti

I morti nel raid aereo su Sabratha, secondo quanto riporta il sito Lybia Channel, sarebbero almeno quaranta. L'obiettivo era un miliziano legato agli attentati di Tunisi

LIBIA - Aerei americani hanno bombardato questa mattina un covo dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) a Tlil, a Ovest della città libica di Sabratha, situata 70 chilometri a Ovest di Tripoli e a circa 100 chilometri dal confine con la Tunisia. Secondo quanto riportato da Libya Channel, che cita l'ufficio media di Sabratha, sarebbero 40 i morti.

IL RAID - L'obiettivo del raid era un campo di addestramento dello Stato islamico (Isis) nei pressi di Sabratha, dove è stato individuato un jihadista - Noureddine Chouchane - legato agli attentati messi a segno lo scorso anno in Tunisia. E' quanto scrive il New York Times, citando un funzionario occidentale: quasi tutte le vittime sarebbero di nazionalità tunisina. L'intelligence sta cercando ora di accertare se l'obiettivo dell'attacco, Noureddine Chouchane, sia rimasto ucciso. Stando a quanto precisato da Jamal Naji Zubia, responsabile dell'ufficio media di Tripoli, l'attacco ha colpito una fattoria dei jihadisti situata tra i nove e i 15 chilometri da Sabratha, dove era in corso una riunione dei jihadisti nella fattoria per ascoltare il discorso di un leader religioso al momento dell'attacco.

LE STRAGI DI TUNISI - Secondo la fonte occidentale sentita dal Nyt, Chouchane è coinvolto nei due attentati terroristici dello scorso anno in Tunisia: quello messo a segno a marzo al museo del Bardo di Tunisi, costato la vita a 22 persone, tra cui quattro italiani, e quello di giugno nella località turistica di Sousse, costato la vita a 38 persone.

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"E' UN'EMERGENZA" - La situazione in Libia "è catastrofica e sta peggiorando giorno dopo giorno", con oltre 500mila sfollati che "hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria in 40 città". E' quanto si legge nel comunicato pubblicato oggi dalla Mezzaluna rossa libica sulla propria pagina Facebook, denunciando come "limitato e insufficiente" l'aiuto fornito finora dalla comunità internazionale. Il segretario generale Omar Ajouda ha quindi sollecitato le organizzazioni umanitarie a garantire "aiuti urgenti per gli sfollati e i gruppi più vulnerabili in Libia".

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