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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lori Lightfoot fa la storia: eletta a Chicago la prima sindaca afroamericana e omosessuale

Si è presentata come il volto nuovo contro la corruzione, scavalcando al ballottaggio l'altra candidata, anche lei afroamericana e politica di lungo corso. Una vittoria storica, quella di Lightfoot che però ora si trova a dover guidare una città difficile, alle prese con importanti cambiamenti sociali e sfide economiche

Donna, afroamericana e dichiaratamente omosessuale, con la sua elezione a sindaca di Chicago, Lori Lightfoot è entrata nella storia. Ex procuratore federale, Lightfoot ha sconfitto l’avversaria Toni Preckwinkle, anche lei afroamericana e considerata favorita. Per trovare una sindaca donna a Chicago bisogna tornare indietro al 1979, con l’elezione di Jane Byrne, mentre il primo sindaco nero è stato Harold Washington, nel 1983. La città dell’Illinois diventa così la più grande in America ad eleggere una donna afroamericana come prima cittadina. Lightfoot succederà a Rahm Emanuel, ex braccio destro di Barack Obama alla Casa Bianca.

Lightfoot, 56 anni, non ha mai ricoperto cariche elettive ma ha fatto parte di diversi organi del governo cittadino: è stata infatti a capo della Direzione del dipartimento di polizia e dell’unità speciale chiamata a investigare sulla responsabilità degli agenti, istituita nel 2015 da Emanuel dopo le critiche per la gestione dell’omicidio del 17enne Laquan McDonald da parte di un ex poliziotto, condannato nel 2018.

Lori Lightfoot sindaca di Chicago: si è presentata come un volto nuovo

Presentandosi come un outsider e contrapponendosi a una politica di lungo corso come Preckwinkle – per anni considerata un “formidabile” candidato sindaco, come ricordato dal New York Times - Lightfoot ha potuto giocare la carta del volto nuovo per combattere la corruzione e riportare l’attenzione sulle famiglie a basse reddito e sulla classe media. “Ci siamo messi contro potenti interessi, una potente burocrazia e un potente sindaco. Nessuno ci aveva dato molte possibilità”, ha detto Lightfoot martedì sera.

“Non è il risultato che avremmo voluto, ma se ora posso essere delusa, di certo non sono demoralizzata”, ha commentato a caldo Preckwinkle dopo la sconfitta. "È stata una notte magica. Fino a poco tempo fa due donne afroamericane in corsa per questo incarico sarebbe stato impensabile". Dal canto suo, Lightfoot ha aggiunto: “Le nostre differenze non sono niente rispetto a quello che potremmo ottenere lavorando insieme”.

Quali sfide aspettano la nuova sindaca di Chicago

Dopo otto anni, Emanuel aveva annunciato a sorpresa la decisione di non ricandidarsi. Lighfoot si trova ora a dover guidare una città di 2,7 milioni di abitanti alle prese con importanti cambiamenti sociali e sfide economiche e, sebbene l’amministrazione guidata dal democratico Emanuel sia riuscita a risanarne un po’ i problemi fiscali, i cittadini si lamentano ancora per l’aumento delle tasse. Il nuovo sindaco dovrà trovare un miliardo di dollari nei prossimi quattro anni per far uscire la città dalla crisi pensionistica. Sul tavolo anche il problema della criminalità: a Chicago nel 2018 si sono registrati 550 omicidi, più di New York e Los Angeles. Per non parlare poi della questione razziale.

Per i sostenitori della neo sindaca, la sua è stata una vittoria importantissima, celebrata anche dalle associazioni per i diritti dei gay. "Nulla di personale, ma Chicago non è più un club privato per soli uomini", ha detto al Nyt una residente di una delle zone più problematiche di Chicago, aggiungendo: "Ora mi sento più forte".  “Adesso le giovani donne nere e queer possono vedersi riflesse in una importante leadership politica”, ha commentato Nyt di Stephanie Sandberg di LPAC, un’organizzazione impegnata per favorire l’avanzata politica di donne lgbtq. 

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