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Venerdì, 29 Marzo 2024
Incidenti aerei

Dieci medici in tre mesi, poi "il suicidio": l'orrore nella testa di Lubitz

Il copilota responsabile del disastro Germanwings, secondo quanto riporta il New York Times, informò Lufthansa della grave forma di depressione che lo aveva colpito. Ma la compagnia "non si assicurò se fosse in cura per la malattia mentale, né dispose controlli particolari sulle sue condizioni psichiche"

Era il 2009 quando Andreas Lubitz inviò un'e-mail per chiedere di essere riammesso al programma di formazione al volo di Lufthansa. Per settimane aveva saltato le lezioni. Il motivo: aveva sofferto di una grave forma di depressione. Di tutto questo informò la compagnia aerea.

E' quanto emerge da un articolo del New York Times che, di fatto, porta le prove di come il copilota del volo Germanwings schiantatosi in Francia non fosse in grado di lavorare e ne avesse dato ripetuti segnali.

DIECI MEDICI - Appena tre mesi prima della tragedia Andreas Lubitz avrebbe consultato almeno dieci medici chiedendo di essere curato per una serie di disturbi. Secondo il Nyt, Lufthansa sottopose nuovamente il copilota ai test, ma non si assicurò se fosse in cura per la malattia mentale, né dispose controlli particolari sulle sue condizioni psichiche.  D’altronde, anche il ministro tedesco dei Trasporti, Alexander Dobrindt, ha escluso la possibilità di rendere inabili al volo i piloti che abbiano sofferto di depressione, anche perché potrebbe spingerli a nascondere una patologia che, ha sottolineato il ministro, si può curare nella maggior parte dei casi. 

L'ULTIMA VISITA - L’ultima visita di routine alla quale Lubitz era stato sottoposto risale all’agosto di un anno fa: uno specialista aveva confermato la sua attitudine al volo. Ma dalle indagini, subito dopo il disastro del 24 marzo scorso, è emerso che il pilota aveva nascosto alla compagnia certificati medici di malattia che gli avrebbero impedito di mettersi ai comandi di un aereo. 

Il "viaggio" di Lubitz al momento in cui si è trovato da solo al comando del volo Germanwings denota una serie di fallimenti e debolezze all'interno di Lufthansa e di tutto il settore dei trasporti aerei su come trattare casi di malattie mentali tra i piloti e mostra quanto poco l'industria e le sue autorità di regolamentazione hanno fatto per riconoscere e affrontare la più estrema manifestazione di questi problemi: il "pilota suicida".

INCIDENTE PIANIFICATO - "Nei giorni prima del suo ultimo volo" scrive ancora il Nyt, "Lubitz sembra aver tramato metodicamente la sua morte e quella dei suoi passeggeri. Ha studiato i metodi di suicidio e le procedure di sicurezza della cabina di pilotaggio. E quando partì per andare all'aeroporto di Düsseldorf,  la mattina del 24 marzo, per volare verso Barcellona e ritorno, sul browser del suo iPad aveva ancora le schede aperte su due recenti disastri aerei. Erano la misteriosa scomparsa lo scorso anno del volo 370 della Malaysia Airlines e di un volo della Mozambique Airlines del 2013 in cui è stato scoperto come il capitano avesse intenzionalmente fatto precipitare l'aereo in Namibia, uccidendo se stesso, gli altri cinque membri dell'equipaggio e tutti i 27 passeggeri".

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