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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La fidanzata del killer di Utoya: "Amo Breivik, non è un violento"

Il racconto della 26enne svedese Madeleine, intervistata dal Daily Mail. "È l’unica persona che io abbia mai amato. Lo aspetterò per tutto il tempo che ci vorrà", dice

Per lei Anders Breivik, il killer di Utoya, non è l’uomo che ha ucciso 77 persone innocenti in Norvegia in nome della supremazia ariana. Per la svedese Madeleine, Breivik è l’uomo della vita, con il quale spera di sposarsi e avere dei figli. A dispetto delle vittime del massacro del luglio 2011, nonostante sua sorella l’abbia abbandonata e le numerose minacce di morte ricevute, Madeleine è convinta: il suo amore non è il mostro che tutti ritengono che sia.

“Amo Anders Breivik per quello che è, non per quello che ha fatto. È l’unica persona che io abbia mai amato. Lo aspetterò per tutto il tempo che ci vorrà”, ha raccontato la ragazza in un’intervista al Daily Mail. Giura di aver scritto al suo amato più di 250 lettere, molte delle quali sostiene siano state trattenute dalla direzione del carcere di massima sicurezza di Skien, in Norvegia, dove l'uomo si trova rinchiuso. Ai giornalisti, Madeleine ha mostrato due lettere che Breivik le ha indirizzato, nelle quali l’uomo le scrive: “Sei veramente magnifica. Una delle persone più meravigliose che conosca. Mi è capitato molto raramente, Mad (diminutivo di Madeleine, ndr), e tu sei veramente incredibile!”.

La ragazza ha raccontato di aver iniziato la corrispondenza con Breivik nel febbraio 2012. “Nella mia prima lettera gli scrissi che non lo odiavo e che volevo che la nostra amicizia continuasse. Gli ho scritto un paio di volte al mese, ma le sue lettere per me sono state censurate”. I due si erano conosciuti in rete nel 2007, quattro anni prima del massacro di Utoya, entrambi erano appassionati di “World of Warcraft” e de “Il signore degli anelli”. Madeleine si rifiuta di riconoscere nel killer di Utoya il ragazzo conosciuto online e del quale è diventata prima amica o poi innamorata. “Quello che è successo è stato così scioccante che non credevo che i miei sentimenti per Anders sarebbero potuti rimanere gli stessi. Eppure quello che provo per lui è esattamente quello che provavo otto anni fa, quando ci siamo conosciuti”, afferma la ragazza. "L'uomo che amo è gentile, paziente, intelligente, divertente e incoraggiante. Non è un violento e voglio che il mondo lo sappia". 

Madeleine ha un tumore al cervello e non può lavorare. Lo stato le versa una pensione di invalidità, ma lei riesce ogni mese a inviare a Breivik 200 corone (circa 20 euro). Intanto cura la speranza di vedere Anders libero dalla prigione, anche se sa che è difficile. “Potrebbe uscire fra sei anni e mezzo ma probabilmente resterà in carcere tutta la vita. Vorrei che fosse libero, lui vuole avere una casa nella foresta dove vivere una vita tranquilla. Voglio una vita normale, felice e magari anche dei bambini. Sarebbe un ottimo padre”. 

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