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Martedì, 23 Aprile 2024
Mali / Mali

Mali, al via la transizione nel Paese ma continuano le tensioni nel nord

Traoré scelto come futuro presidente ad interim, ma l'Onu mette in guardia contro il pericolo di una infiltrazione di Al Qaeda tra i ribelli

È iniziata in Mali la transizione che porterà il Paese alle prossime elezioni presidenziali, ma le Nazioni Unite continuano ad essere allarmate per la situazione di instabilità, che potrebbe far gudagnare terreno agli estremisti islamici. Domenica il capo di stato Amadou Toumani Touré aveva rassegnato le proprie dimissioni alla Cedeao/Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale) e ieri il comandante della giunta militare Amadou Sanogo, al potere dal colpo di stato del 22 marzo, ha incontrato Diocounda Traoré, che diventerà presidente ad interim con il compito di guidare il Paese fino alle prossime elezioni.


Uno dei primi problemi da affrontare sarà quello dei ribelli che hanno preso possesso del nord del Mali. Mentre i separatisti del Mnla (Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad) hanno dichiarato la nascita di un proprio stato, aumenta il timore che vi possano essere infiltrazioni da parte di gruppi islamici. È quanto afferma l’Onu, che ha espresso ieri la propria inquietudine per la crescente “minaccia terroristica” nel nord del Paese.


“I membri del Consiglio di Sicurezza esprimono una profonda inquietudine in rapporto alla crescente minaccia terroristica nel nord del Mali, dovuta alla presenza tra i ribelli di alcuni membri di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi, ndr) e di altri elementi estremisti”, si legge in un comunicato riportato ieri, come scrive il quotidiano francese Le Monde. L’Onu “condanna tutte le violenze e i saccheggi, compresi quelli contro le organizzazioni umanitarie”, chiedendo che si metta fine alle violenze e che vengano rilasciate tutte le persoe sequestrate. L’Aqmi aveva infatti rapito il 5 aprile il console algerino e altri sei diplomatici che si trovavano nella città di Gao, liberandoli dopo 48 ore.


Anche un famoso predicatore islamico del Mali, Chérif Ousmane Madani Haïdara, ha condannato l’imposizione della Sharia nel nord del Paese. La sua associazione, Ançar Eddine, creata nel 1991 ha lo scopo di  “sensibilizzare le persone e fargli conoscere l’Islam, che è tolleranza. L’atro gruppo nel nord, anche lui chiamato Ançar Eddine (guidato da Iyad Ag Ghaly, ndr), non ha niente a vedere con noi”, ha detto il predicatore, come scrive Le Monde. “La Sharia è per i musulmani. Ma qui, nel Mali, tutti sanno che ci sono musulmani, cristiani ed ebrei ”.

(Foto: Euronews)
 

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