I capi di Stato dell'Ecowas (Comunità Economica dei Paesi dell’Africa Occidentale, Cedeao in francese) hanno deciso di inviare delle forze militari in Mali e in Guinea-Bissau, come riporta il quotidiano francese Le Monde.

La decisione è stata presa ieri, nel corso del meeting che si è tenuto ad Abidjan, in Costa d’Avorio. I leader dell’Ecowas hanno annunciato l’invio immediato di una forza di circa 3mila uomini in Mali, dove il 22 marzo una giunta militare ha deposto il capo di Stato Amadou Toumani Turé, per “proteggere il processo di transizione e il governo provvisorio”.

Al momento è stato escluso di mandare dei soldati nel nord del Paese, da un mese in mano a indipendentisti tuareg e ad estremisti islamici. “Prima aspettiamo le negoziazioni” ha dichiarato il presidente della commissione dell’Ecowas, Desiré Kadré Ouedraogo, “ma non si esclude che delle unità di combattimento possano essere inviate più tardi”.

Il 6 aprile i leader dei Paesi dell’Africa Occidentale e i golpisti avevano raggiunto un accordo, che prevedeva l’insediamento di un governo civile di transizione in attesa delle prossime elezioni. Nonostante questo, sembra che i militari non siano ancora pronti a mettersi da parte, e l’Ecowas ha chiesto che l’ex presidente Toumani Touré, al momento in esilio in Senegal, possa fare rientro in patria.

Tra i 500 e i 600 uomini verranno invece mandati in Guinea-Bissau, Paese teatro di un colpo di stato il 12 aprile. I leader dell’Ecowas hanno chiesto “l’immediato ripristino dell’ordine costituzionale”, lanciando un ultimatum di 72 ore alla giunta ora al potere, allo scadere del quale verranno imposte sanzioni diplomatiche ed economiche. L’Ecowas ha inoltre chiesto “il rilascio immediato e senza condizioni” del primo ministro Carlos Gomes Junior e del presidente ad interim Raimundo Pereira.